Ancora nessuna buona notizia da Roma dove questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico si è riunito il tavolo sulla crisi Bekaert. L’azienda ha ribadito la propria posizione: nessuna volontà di ritirare la procedura di chiusura dello stabilimento (e quindi il licenziamento per i 318 lavoratori), ma sembrerebbe esserci stata una piccola apertura sui tempi.
Tutto è rimandato dunque a lunedì 30 luglio, ore 15, data per cui è fissata la riapertura del tavolo. Nell’occasione Bekaert dovrà portare all’attenzione delle parti una proposta scritta che chiarisca definitamente le intenzioni dell’azienda. Questo il commento di Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa, sulla giornata di oggi:
Le parole di Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze: “L’azienda non ritira la procedura e non concede l’utilizzo di ammortizzatori sociali, ma solo 120 giorni di extra time, che altro non sono che il periodo previsto dalla legge per procedere ai licenziamenti. Per noi, ad oggi, non ci sono le condizioni per proseguire la trattativa. Per noi un’apertura è quella che permette di salvare i posti di lavoro, non di rimandare i licenziamenti.
Domani in assemblea ci confronteremo coi lavoratori. Lunedì alle 15 è previsto un nuovo incontro al Ministero e l’azienda si presenterà con una sua proposta scritta alla quale noi, per iscritto, risponderemo. Non firmiamo oggi i licenziamenti di domani! Chiediamo al Governo di non stare a guardare, ma di intervenire per favorire una reindustrializzazione obbligando l’azienda ad attivare la cassa integrazione”.