Su 64 casi positivi a Montevarchi, il 90% riguardano persone provenienti dall’ambito sanitario. È questa l’analisi sui contagi fornita dal sindaco della città, Silvia Chiassai Martini, che fa il punto sulla situazione Covid-19, concentrandosi in maniera particolare su quella che riguarda da vicino la casa di riposo cittadina.
“Su 64 soggetti positivi, ne abbiamo 36 provenienti dalla Rsa e 28 che riguardano cittadini fuori dalla struttura dell’Asp – spiega Chiassai Martini – Di questi 28, 20 provengono sempre da casi legati all’ambito sanitario, cioè 13 sanitari e 7 dei loro familiari. Su 64 concittadini affetti da Covid-19 abbiamo dunque 56 casi provenienti dagli ambiti sanitari, contro 8 cittadini che provengono da realtà sociali e lavorative che esulano da questo settore”. Un dato che secondo il primo cittadino non fa che rimarcare la mancata prevenzione in ambito sanitario, “il 90% dei cittadini ammalati a Montevarchi è legato a quest’ambito” sottolinea Chiassai Martini.
Per quanto riguarda la casa di riposo, a seguito dell’esposto fatto dal primo cittadino dopo il primo caso positivo di un operatore sanitario, sono stati fatti dei controlli dalla Ausl dai quali è emerso “che non c’erano le condizioni ideali per la gestione dei casi Covid e la loro separazione dai casi No Covid . prosegue Chiassai Martini – Questo ha portato l’Azienda Sanitaria a prendere in carico gli ospiti della struttura, 11 dei quali sono stati trasferiti in un ambiente adeguato, 12 invece all’ospedale. I 7 positivi rimasti, invece, sono in attesa di essere trasferiti altrove”.
“I casi positivi alla Asp sono quindi 30, tra questi è stato registrato nella serata di ieri il decesso di un’ospite. Ne restano 32 di cui 5 individuati con sintomi sospetti, ai quali sono stati fatti i tamponi, ma ancora non ne sappiamo l’esito. Gli altri 20 che in precedenza non sono risultati positivi, non sono stati sottoposti a nessun altro nuovo tampone; è stato fatto a tutti il test sierologico lo scorso 8 aprile, ma ancora non abbiamo risposta” commenta il sindaco.
Per quanto riguarda gli operatori, oltre ai 13 già segnalati ne sono rimasti 45 di cui 5 in malattia, “gli altri sono stati sottoposti a tampone giovedì scorso, ma ancora non si è ricevuta risposta, stanno lavorano a rischio contagio, sia tra loro che con gli ospiti”. Uno scenario di cui Chiassai Martini si dice fortemente preoccupata e “disarmata”, in maniera particolare per “una gestione che non permette di avere un’indagine sulle condizioni di salute degli operatori e degli ospiti in maniera tempestiva” conclude il sindaco.