“A più di un mese dall’iniziativa organizzata presso il Centro Sociale Il Giardino, il governo cittadino non ha assunto nessuna iniziativa per stabilire un contatto con il Comitato e per promuovere un confronto serio e costruttivo”. È questo quanto evidenzia il Comitato per la difesa e la valorizzazione del Parco Urbano Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che continua a portare avanti il suo impegno contro la realizzazione della nuova piscina comunale di Figline e Incisa all’interno del parco cittadino.
In una nota la presidente del comitato, l’avvocato Cristina Farri, sottolinea come a due mesi di distanza dalla nascita del gruppo e a uno appunto dall’incontro pubblico promosso per illustrare alla cittadinanza i motivi del no al progetto previsto nell’area del parco Dalla Chiesa – presentando le “ragioni politiche e giuridiche del ricorso presentato al TAR contro la realizzazione del capannone con la piscina coperta che produrrebbe la distruzione di una buona parte del parco, alla quale hanno partecipato quasi 200 persone” – ancora da parte dell’amministrazione comunale non vi sia stata nessuna iniziativa per un confronto tra le due parti nonostante il crescente sostegno riscontrato dal comitato.
Ad oggi infatti il Comitato ha promosso una raccolta firme alla quale hanno aderito oltre 800 donne e uomini di Figline e Incisa, “815 per la precisione – sottolinea Farri – e la raccolta prosegue ancora con l’obiettivo di superare le 1000 adesioni”. Una “assenza di confronto nonostante questo sostegno, ormai di massa, che l’ azione del Comitato ha ricevuto dall’ opinione pubblica – prosegue la nota del gruppo – che oltre alle firme raccolte si completa con una pagina Facebook seguita da circa 500 follower e le adesioni al Comitato prossime a raggiungere quota 100 affiliazioni”.
“A conferma che il modo di agire di questa amministrazione comunale è volto al non coinvolgimento dei cittadini nella fasi di approvazione, di questo progetto come di altri, e delle conseguenze di certe scelte politiche – si legge nella nota del Comitato – Si tratta di un comportamento inaccettabile, che non ha nulla a che vedere con una prassi di partecipazione democratica, con la quale ci si sciacqua la bocca ad ogni pie’ sospinto. Oramai i Comitati in questo comune nascono come funghi e la strategia politica pare sia quella di ignorare i continui disagi che la cittadinanza vive ogni giorno e che in gran parte derivano dalle scelte di questa amministrazione comunale”.
“Il comitato continuerà la sua azione per coinvolgere fasce sempre più ampie della popolazione in una battaglia di semplice buon senso – prosegue la presidente Farri – È incredibile che mentre in tutto il mondo, per fronteggiare le terribili conseguenze dei cambiamenti climatici, si invoca la piantumazione di miliardi di alberi, a Figline e Incisa Valdarno si decida, alla chetichella, di farne fuori parecchie decine e cementificare l’area. E soprattutto non deve prevalere il principio che con i soldi del PNRR, che sono soldi pubblici, si debba fare quello che si vuole, come si vuole e dove si vuole per il semplice motivo che arrivano i finanziamenti, con la scusa di rigenerare aree che non ne hanno assolutamente bisogno”.
“Il Comitato è a conoscenza che il Tar della Puglia ha sospeso la realizzazione di un progetto contestato da un Comitato locale per ragioni che sono la fotocopia di quelle evidenziare nel ricorso presentato al Tar della Toscana e sul quale il tribunale si pronuncerà in ottobre. Il Comitato infine puntualizza che non ha nessuna intenzione di abbandonare l’azione intrapresa ed è determinato a utilizzare ogni grado di giudizio, forte delle ragioni esposte nel ricorso e supportato dall’ enorme sostegno dell’opinione pubblica, che travalica ampiamente i numeri sopraesposti. A settembre riprenderanno gli incontri sull’ utilità delle aree verdi nel tessuto urbano e la loro tutela e valorizzazione” conclude la nota.