Sopralluogo questa mattina da parte del presidente della Regione Eugenio Giani e dell’assessore all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni, accompagnati dal sindaco Giulia Mugnai, alla cassa d’espansione Pizziconi a Figline e Incisa per monitorare l’avanzamento dei lavori per la realizzazione dell’opera di alimentazione dell’invaso. Il cantiere è stato consegnato il 3 marzo 2021 e si prevede la sua conclusione entro il primo trimestre 2024. L’importo dell’intervento è di 11milioni e 650mila euro . La cassa di Pizziconi (già collaudata a dicembre 2020) è un intervento previsto dal Piano stralcio relativo alla riduzione del rischio idraulico del bacino del fiume Arno e dal Piano di Gestione del Rischio da Alluvione (D.P.C.M. 01/12/2022) per la riduzione del rischio idraulico lungo il fiume Arno. Il soggetto gestore è la Regione Toscana, attraverso il Genio Civile Valdarno.
L’intervento sulla Pizziconi è un complesso progetto di ingegneria civile che, come obiettivo immediato, si pone quello di ridurre al minimo se non annullare i periodi di chiusura della sede autostradale della vicina A1 in quanto interessata direttamente dalla costruzione di tre scatolari di sotto attraversamento per il collegamento del fiume Arno con le aree della cassa di espansione. Con la tecnica dello spingitubo sono stati costruiti sul posto tre monoliti in cemento armato che sono in fase di inserimento all’interno della piattaforma autostradale per mezzo di appositi martinetti idraulici. L’ingresso delle acque di piena dell’Arno verrà regolato da tre paratoie metalliche che potranno essere gestite da remoto attraverso un sistema di telecontrollo.
“È una importantissima opera di prevenzione- ha detto il presidente Giani- da cui passa la visione strategica che ha la Toscana sul piano della difesa dal rischio idraulico. Un sistema imponente quello di Figline, che insieme a Bilancino e le altre dighe contribuisce a fare della Toscana una delle regioni d’Italia che ha fatto di più sotto questo punto di vista con risultati tangibili. Dopo il lago di Bilancino questo è il secondo grande passaggio per il contenimento dell’acqua, in una chiave che è quella della prevenzione dell’alluvione che in questi giorni drammaticamente ricordiamo. L’‘opera di presa’ di cui vediamo oggi i lavori in stato di avanzamento – ha proseguito – e che sarà pronta entro i prossimi sette mesi permetterà l’ingresso delle acque di piena dell’ Arno nella cassa di espansione grazie all’attraversamento dell’autostrada A1 Milano-Napoli e del viadotto ferroviario della linea Alta Velocità. Un volta completato l’intervento la cassa di Pizziconi potrà invasare un volume di circa 3,5 milioni di metri cubi”.
“Un’opera fondamentale- ha aggiunto l’assessora Monia Monni- che fa parte del sistema di laminazione di Figline che serve per la sicurezza dell’Arno quando attraversa Firenze, mettendo al riparo un territorio ampio e, in particolare, il capoluogo. E’ un’opera ingegneristica molto complessa che prevede lo ‘spingimento’ di 3 strutture da 15 metri per 6 sotto l’autostrada, senza mai interrompere il passaggio delle macchine. I lavori che vediamo oggi servono a costruire quello che sarà il ‘rubinetto’ che ci consentirà di regolare l’ingresso dell’acqua dell’Arno nella cassa di espansione di Pizziconi, già realizzata”. L’assessora Monni ha ricordato il complesso sistema di laminazione di Figline che oltre i due lotti di Pizziconi (il terzo già finanziato), comprende la cassa Prulli a gara e Restone già appaltata. “Opere complesse- ha concluso Monia Monni-, di lunga realizzazione che renderanno il nostro territorio più sicuro”.
“Il sistema delle casse d’espansione è il passo fondamentale per la messa in sicurezza del nostro territorio dal dissesto idrogeologico – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai –. Il fatto che negli ultimi anni la Regione abbia accelerato il processo di realizzazione è un segnale sicuramente positivo, come lo sono i grossi investimenti introdotti sia dalla Regione stessa che dai governi. Adesso è necessario completare questo sistema nel minor tempo possibile, evitando il perdurare dei lavori come accaduto con la cassa di Matassino, e procedere velocemente anche con il termine della cassa di Restone, dove intanto sono state concluse le opere propedeutiche, e di quelle di Prulli e Leccio. Purtroppo, il nostro territorio è stato segnato in passato da gravi eventi alluvionali ed esistono vaste aree che aspettano di essere messe in sicurezza per potersi rilanciare dal punto di vista urbanistico, della sostenibilità ambientale, ma anche della crescita e dello sviluppo economico. Proprio per questo, l’amministrazione lavora con costanza per garantire una continua manutenzione ordinaria e straordinaria sul reticolo minore sui torrenti”.