Dopo l’appuntamento saltato previsto per martedì scorso, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si è recato questo pomeriggio in visita ai lavoratori dello stabilimento Bekaert di Figline. Arrivato intorno alle ore 15, accompagnato dal consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini e dal Sindaco di Figline e Incisa Giulia Mugnai, Rossi si è fermato a parlare con gli operai nei pressi dei cancelli del sito per circa una quarantina di minuti nel corso dei quali ha ribadito l’importanza della fabbrica per tutto il territorio, indicando come obiettivi fondamentali la reindustrializzazione del sito, maggior tempo per valutare al meglio ogni possibile proposta e soprattutto la reintroduzione della cassa integrazione: “Chiediamo che vengano valutate bene le proposte per il bene dei lavoratori e che il Governo s’impegni fino in fondo, insieme alla Regione, affinché il territorio non perda questa presenza industriale e manifatturiera”.
Proseguendo nel suo intervento il Presidente ha sottolineato anche come l’azienda stessa debba prendersi le sue responsabilità nei confronti dei suoi dipendenti: “L’azienda deve sentire su di sé il carico di presentare un progetto di reindustrializzazione e di occupazione per 318 lavoratori, mediando allo schifo di mandare a casa con una lettera 318 persone quando queste sono ancora a lavoro. Poi dopo viene il Governo, che deve prendere impegno, e noi che continueremo a sentire e parlare con i lavoratori e a fare la nostra parte. La responsabilità è dell’azienda e noi da questo punto la mettiamo con le spalle al muro”.
“Il messaggio che ha lanciato il Presidente della Regione e che noi rilanciamo è che la reindustrializzazione sia una certezza, non si può pensare di lasciare questo luogo un deserto dove non si fa più occupazione. Per noi è fondamentale che ci sia la tutela di tutti e 318 i lavoratori, ma anche di questi posti di lavoro – ha commentato il Sindaco Mugnai, spiegando l’importanza di un nuovo confronto tra le parti al Mise – È vero che lunedì 3 riparte il tavolo alla Regione, ma è un tavolo tecnico. Quello che dobbiamo far ripartire è il tavolo ministeriale, in quella sede potremmo analizzare le proposte che sembrano emergere per industrializzare il sito perché si parla di soggetti che potrebbero essere davvero interessati allo stabilimento produttivo”.