di Francesco Tozzi
“Amore non è violenza. Non restiamo a guardare”. Questo il titolo dell’iniziativa organizzata ieri presso la sala polivalente del circolo Arci di Incisa a chiusura di una settimana dedicata al dramma della violenza di genere. L’evento di sensibilizzazione è stato introdotto da un reading teatrale curato da Elisabetta Becattini affiancata dalle coreografie di Cristina Borgia. A presentare la serata, che ha visto un’ampia partecipazione della cittadinanza, il giornalista e scrittore Gianni Somigli. Sul palco si sono così alternati gli interventi di Teresa Bruno, già presidente dell’associazione Artemisia, Carlotta Corsani, avvocato, e Serena Spinelli, assessore regionale alle politiche sociali.
Ha preso inoltre parte alla manifestazione Bianca Berlinguer: “Sono stati fatti degli errore nella narrazione della violenza di genere in Italia – ha spiegato la giornalista di Rai 3 – Non esiste il raptus. Questo viene annunciato dal primo schiaffo subìto all’inizio di una convivenza. A partire da quel momento dobbiamo sbattere la porta di casa e andare via perché purtroppo non abbiamo la capacità di cambiare i violenti. Ancora oggi – ha concluso la conduttrice di Cartabianca – il 40% degli uomini e il 20% delle donne pensa che uno schiaffo ogni tanto non è niente di male. Se non partiamo a capovolgere questo ragionamento, non potremmo fare ulteriori passi in avanti”.
Toccante è stato il racconto di Massimo, fratello di Alessandra Barluzzi, cittadina incisana ferita a morte dall’ex compagno: “Mia sorella è stata uccisa nel 2001 dall’ex fidanzato con 48 coltellate. Fu un episodio che stravolse tutta la nostra comunità. Mia sorella era conosciuta, era tanto per me. Era una donna che mi ha insegnato a vivere e che mi ha tolto dalla droga. Io non sono il marito perfetto, ma tutto ha un limite, sia nella violenza verbale che fisica. E si comincia sempre da quella verbale, che sfocia poi purtroppo in quella fisica, come successo a mia sorella. Oggi non abbiamo ancora gli strumenti per vincere questa battaglia – ha proseguito il fratello di Alessandra – però alcune cose stanno cambiando. Ciò lo dimostrano le numerose iniziative che vengono fatte e la partecipazione di stasera. Il mio messaggio per le donne è di non tenersi tutto dentro. Lo so che non è facile, perché si teme che nessuno possa aiutarvi, ma ricordate che ogni attimo perso potrebbe essere l’ultimo”.
Presente infine il sindaco di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai, che a margine dell’evento ha espresso il proprio sostegno alla rassegna di appuntamenti organizzati in quest’ultima settimana di novembre. “Penso che sia una grande opportunità quella che ci hanno garantito le associazioni che hanno organizzato questa intera settimana dedicata a questo tema – ha dichiarato il primo cittadino – perché in questo modo riusciamo ad avvicinare quante più persone possibili a conoscere una piaga effettiva che nel nostro Paese registra numeri sconvolgenti quotidianamente di violenze subite dalle donne a causa del loro compagno o di persone a loro vicine di sesso maschile. Dall’inizio dell’anno sono circa 130 i femminicidi commessi in Italia, e il nostro centro antiviolenza di Figline e Incisa registra numeri importanti ogni anno di denunce, che non arrivano all’omicidio, ma che si configurano come violenze di tipo psicologico o fisico. Di fronte a questi dati – ha concluso Mugnai – dobbiamo reagire come comunità e per farlo ringrazio il circolo Arci di Incisa e Spi Cgil per aver voluto tante iniziative come quella di oggi dedicate all’eliminazione della violenza sulle donne”.