Due anni fa, oggi. Sono trascorsi già esattamente 24 mesi da quel 22 giugno 2018, giorno in cui si aprì la vertenza dello stabilimento Bekaert di Figline. La multinazionale, come ormai è noto, decise la chiusura del sito industriale di via Petrarca con una procedura che nel giro di poco più di due mesi avrebbe previsto la completa cessazione dell’attività e il licenziamento dei 318 dipendenti della fabbrica.
Un triste anniversario, di cui ancora purtroppo non si è trovata una risoluzione, su cui è intervenuta con una nota la Fiom Cgil che fa il punto sull’attuale situazione. “Grazie alla determinazione di una gran parte dei lavoratori e della Fiom Cgil, la procedura è stata sventata con un’azione rivendicativa ha permesso di ottenere il ripristino della Cassa Integrazione per cessazione di attività per 12 mesi, poi prorogabili per altri 6, di cui possono beneficiare tutti i lavoratori in Italia. Poi è stata prorogata ulteriormente a causa del Covid-19, permettendoci oggi di poter affrontare la strada che porta alla reindustrializzazione, che in assenza di proposte concrete ha visto una parte dei lavoratori costituire una cooperativa anche su nostra sollecitazione”.
Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, commenta così quei fatti del 2018, ribadendo l’importanza di proseguire la battaglia di questa vertenza. “Spedendo 318 lettere di licenziamento, due anni fa Bekaert apriva, con inaudita violenza, una ferita sul territorio che stiamo provando a rimarginare con fatica. Da allora come Fiom, grazie al sostegno di buona parte dei lavoratori, abbiamo messo in campo un’azione sindacale che ha permesso di reinserire la Cassa Integrazione per Cessazione di attività e siamo stati in grado di condurre una difficile discussione verso una reindustrializzazione che oggi appare possibile anche grazie alla proposta di cooperativa avanzata da alcuni lavoratori”.
“Questo in un rapporto diretto con la Fiom e la Cgil Nazionale e, molto spesso, con la contrarietà di una parte della politica, del Governo, di altri sindacati e anche di una parte dei lavoratori – prosegue Calosi – Malgrado tutto siamo ancora qua, e non lasceremo solo nessuno dei lavoratori della Bekaert. Questa vertenza merita una soluzione degna della lotta che abbiamo intrapreso per tutti i 180 ancora in ammortizzatore, perché una cosa questa vertenza insegna: chi non lotta ha già perso”.