Torna il Moby Dick Festival, organizzato e promosso dal Comune di Terranuova Bracciolini con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana. Si tratta della quarta edizione che, come la precedente, si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anticovid. Gli eventi del Moby Dick sono gratuiti, ma per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare come indicato al seguente link. I posti rimasti disponibili dopo la chiusura delle prenotazioni potranno essere occupati dagli spettatori non prenotati che si presenteranno all’ingresso del Festival.
Elisa Sommaruga, direttrice artistica del Festival, con le sue parole ha voluto sottolineare il significato dell’evento che arriva in un momento storico particolare: “Parafrasando le parole di Stig Dagerman, non credo affatto che chi opera in ambito culturale sia tenuto a tranquillizzare, costruire frangiflutti. Considero un obbligo e un dovere, ognuno con i propri strumenti, inquietare e abbattere argini. La scelta degli ospiti di questa quarta edizione del Moby Dick Festival va in questa direzione. C’è bisogno di eroi del pensiero. I tempi lo richiedono. C’è bisogno di accorciare quell’insana distanza tra noi e il mondo. C’è bisogno di maturare quello spirito critico che ci faccia leggere i fatti del mondo sotto una luce nuova, quella della responsabilità verso noi stessi e il mondo che abitiamo”.
“Giocoforza trovare quelle energie propulsive che ci possano mettere in una condizione di attiva partecipazione della nostra vita – prosegue Sommaruga – Un interessante legame tra neuroscienze e arti performative è emerso dalla scoperta che assistere ad uno spettacolo insieme ad altre persone, anche se mai viste in precedenza, induce la spontanea sincronizzazione dei battiti del cuore degli spettatori. La conclusione dell’esperimento è che quando si partecipa collettivamente ad esperienze conviviali, ludiche ed artistiche il tutto si lega a risposte fisiologiche e psicologiche del singolo individuo in quanto parte di una comunità. Concludo riportando la citazione a me cara dell’artista Jan Fabre: ‘Credo nella forza della bellezza. Secondo me la bellezza si basa sulla convergenza di un pensiero estetico e di un principio etico. Per questo motivo, credo ancora che l’arte possa cambiare una società. Credo ancora che una buona mostra o una buona pièce teatrale possano curare le piaghe nella mente di uno spettatore. Credo ancora, in qualità di artista, che si possano svegliare il corpo e la mente degli spettatori’. A tutti gli ospiti sul palco e in platea i miei migliori auguri per un festival coraggioso e partecipato”.