“Posso dire che quello di oggi è stato il risultato più bello di questi ultimi dieci anni da sindaco”. Le parole sono di Sergio Chienni, primo cittadino di Terranuova Bracciolini, che chiudono la mattinata che ha visto la restituzione alla comunità valdarnese di due beni – un’abitazione nella frazione delle Ville e un capannone industriale situato lungo via Poggilupi – confiscati alla criminalità organizzata.
Si tratta dei primi due beni sottratti alla mafia sul territorio del Valdarno, più precisamente alla famiglia Priolo, e riconsegnati al Comune dall’agenzia nazionale dei beni confiscati. Un iter molto lungo iniziato negli anni ’90 e che oggi finalmente vede la sua conclusione: la villetta sarà destinata a un progetto di co-housing solidale, mentre il capannone ospiterà l’archivio comunale di Terranuova Bracciolini e servirà anche da rimessa per i mezzi comunali della protezione civile.
La mattinata ha vissuto di due momenti, il primo quello nella frazione delle Ville dove è stata inaugurata l’abitazione confiscata. Al taglio del nastro, oltre al Comune di Terranuova, anche le amministrazioni comunali del Valdarno aretino e del Comune di Firenze, la Provincia di Arezzo, l’assessore regionale Stefano Ciuoffo, il prefetto di Arezzo Maddalena De Luca, i rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine, il procuratore antimafia di Firenze Leopoldo De Gregorio, i rappresentanti locali, regionali e nazionali di Libera – la vice presidente Daniela Marcone, Tatiana Giannone, il referente di Libera Toscana don Andrea Bigalli e il referente di Libera Valdarno Pierluigi Ermini – e l’associazione delle vittime della strage dei Georgofili con il presidente Luigi Dainelli. Insieme a loro tanti studenti valdarnesi e le famiglie delle vittime di mafia: di Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e delle loro bambine Nadia e Caterina – vittime della strage dei Georgofili del 1993, a cui è dedicata la villetta – e di Giuseppe Valarioti, professore e primo politico ucciso dalla ‘Ndrangheta a cui invece è stato intitolato il capannone di via Poggilupi.
“Quello di stamani è un giorno di festa – le parole del sindaco di Terranuova, Sergio Chienni – Ad aggiungere valore alla confisca e alla restituzione di questi beni c’è anche l’intitolazione: la villetta alla famiglia Nencioni che perì nella strage dei Georgofili e il capannone a un giovane amministratore pubblico, Beppe Valarioti. Ci tengo tantissimo a ringraziare Libera, con il suo contributo stimolante e costruttivo, e la Regione Toscana senza le cui risorse non avremmo potuto raggiungere questo obiettivo”.
La ristrutturazione dei due immobili ha visto un contributo di 450mila euro destinati a interventi di manutenzione straordinaria per la realizzazione delle partizioni interne idonee a organizzare e accogliere le varie funzioni per la realizzazione di tutti gli impianti necessari a rendere i vari ambienti fruibili e rispondenti alle norme vigenti e la riqualificazione del resede esterno. “Questi immobili, nati grazie al riciclo dei ricavi connessi alle attività illegali e alla criminalità, verranno destinati fin dai prossimi giorni per funzioni sociali. Sono invece gli enti locali, come Terranuova Bracciolini che li mettono a disposizione dei cittadini e li trasformano in presidi di legalità – il commento dell’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo – Il sacrificio quotidiano delle forze dell’ordine e di giustizia per il contrasto alle mafie deve essere valorizzato. Regione Toscana ha messo a disposizione dei comuni risorse proprie di bilancio per restituire alle comunità questi beni. Diamo concretezza ai principi e ai valori della legalità, con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni”.
“Non ho parole per ringraziare per questa iniziativa – ha dichiarato Luigi Dainelli, presidente dell’associazione delle vittime della strage dei Georgofili e zio delle piccole Nadia e Caterina Nencioni – Il nostro obiettivo, oltre quello di ottenere verità e giustizia, è di fare memoria. Ancora la vera verità sulle stragi non la sappiamo, gli anni passano e il rischio è quello di dimenticare: l’intitolazione di questi beni ci aiuta perché in futuro chi passerà davanti a questa villetta e alla sua targa saprà che cosa ricorda”.
“Imparate a uscire da questo ‘Io’ che ci perseguita, che ci fa pensare di essere il centro del mondo, e imparate a far parte di un ‘noi’, di un qualcosa di più importante – le parole rivolte agli studenti di Pierluigi Ermini, referente di Libera Valdarno – Una società da difendere e migliorare, una Costituzione da attuare, questo è l’aspetto più importante per cui noi oggi siamo a fare memoria. Si tratta di fare una scelta, decidere da che parte stare: questo è un territorio che ha messo insieme dei Comuni che ogni anno manda dei ragazzi a fare dei campi Libera, ognuno di loro rappresenta un seme. Avere dei Comuni che hanno questa sensibilità è un seme che noi gettiamo in questo territorio, continuiamo tutti insieme a portare avanti questo percorso”.
Una strada fatta di educazione e responsabilità, come ribadito nel loro intervento nel corso della cerimonia all’interno del rinnovato capannone di via Poggilupi da Daniela Marcone, Tatiana Giannone e don Andrea Bigalli: “Il dolore ha bisogno di essere ricucito. Spetta a ognuno di noi avere cura della memoria e di ogni percorso di confisca e di restituzione di questi beni, senza girarci dall’altra parte. Citando uno storico manifesto di Libera: ‘La mafia c’è, ma anche l’Italia’ che dice no”.
“Oggi una comunità celebra la riappropriazione di beni che le sono stati indebitamente sottratti attraverso condotte criminali – l’intervento del procuratore antimafia De Gregorio – Ma forse è ancor più importante la valenza simbolica di questa cerimonia perché è occasione per cittadini e istituzioni per testimoniare vicinanza alle vittime delle mafie e dei loro familiari, un modo per dire loro che non li abbiamo dimenticati e non li dimenticheremo. A questo si aggiunge un impegno quotidiano di contrasto a qualunque tipo di criminalità, in particolar modo a quella organizzata di tipo mafioso. Con la presenza della sua comunità, Terranuova testimonia di non voler cedere al tentativo di infiltrazione delle mafie su questo territorio: grazie perché solamente con l’impegno di cittadini e istituzioni si può vincere questa battaglia”.