Sono circa 161mila euro le risorse che il Comune di San Giovanni Valdarno ha stanziato per la riduzione della Tari alle categorie interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività. Il provvedimento è stato reso effettivo dal pomeriggio di ieri dal sindaco della città, Valentina Vadi, che ha firmato un’apposita delibera di giunta che di fatto approfitta di quelle che sono le risorse messe a disposizione dal Decreto Sostegni del Ministero dell’Interno.
Le agevolazioni saranno calcolate sulla parte variabile del tributo legato alla produzione di rifiuto e l’applicazione sarà automatica per tutte le utenze non domestiche in regola con i versamenti della tassa sui rifiuti. Ma anche chi non risulta in regola con i pagamenti potrà presentare specifica domanda da inviare via pec. Per consentire all’ufficio tributi di calcolare l’agevolazione con l’elaborazione del saldo Tari, la richiesta è quella di inviare la documentazione entro il 10 agosto 2021. Il termine non è però perentorio e, chiunque abbia diritto, potrà far pervenire la domanda entro il termine ultimo del 31 ottobre 2021. In tal caso l’agevolazione sarà conguagliata con la prima rata tari dell’anno 2022. È possibile visionare la delibera e scaricare i moduli per la richiesta dall’albo pretorio del Comune all’indirizzo https://sangiovannivaldarno.e-pal.it/AlboOnline/dettaglioAlbo/2811050.
Le modalità di richiesta e le differenti applicazioni della riduzione, sono state spiegate dal sindaco Vadi e dal vice sindaco e assessore al bilancio Paola Romei durante l’incontro con le associazioni di categoria di ieri pomeriggio e illustrate alla conferenza stampa convocata questa mattina. “Per il secondo anno di emergenza sanitaria, con i fondi messi a disposizione dal Decreto Sostegni del Governo, abbiamo potuto ridurre le utenze tari non domestiche presenti nel territorio comunale”, ha dichiarato Vadi. “Si tratta di un aiuto concreto ed importante rivolto alle diverse attività economiche che anche nello scorso inverno hanno subito gli effetti della crisi legata alla pandemia. A questo aggiungiamo anche l’impegno che, come amministrazione comunale, abbiamo messo nel corso di quest’anno per controllare la spesa relativa alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti di tutte le utenze, domestiche e non domestiche, tale che siamo risultati uno dei comuni della Provincia di Arezzo in cui gli aumenti tariffari legati al nuovo metodo di calcolo stabilito da Arera sono stati più contenuti”, ha concluso il sindaco.
“Abbiamo lavorato per rendere immediata la distribuzione dei ristori alle imprese – ha aggiunto il vice sindaco e assessore al bilancio Paola Romei – prevedendo un apposito articolo nel regolamento già nel consiglio di giugno e costruendo la delibera attuativa non appena abbiamo avuto certezza degli importi stanziati. Così già nella rata di settembre le imprese troveranno la riduzione”.
Per attenuare le conseguenze negative delle chiusure obbligatorie o restrizioni nell’esercizio delle attività in conseguenza dell’emergenza sanitaria, le utenze non domestiche sono state divise in tre categorie che potranno avere una riduzione della parte variabile della tassa per il 50 %, 35 % o 25%. In particolare il 50 % spetterà a musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto, cinematografi e teatri, distributori di carburanti e impianti sportivi, alberghi con e senza ristorante, discoteche e night club.
Il 35% interesserà cartolerie, librerie, negozi di beni durevoli, negozi di abbigliamento, calzature, tende e tessuti, filatelia, tappeti, cappelli, ombrelli, antiquariato, barbieri, estetiste, parrucchieri, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, mense, birrerie, bar, caffè e pasticcerie. Il 25% sarà per autorimesse, magazzini senza alcuna vendita diretta, esposizioni, autosaloni, uffici, agenzie, studi professionali, attività artigianali e botteghe, autofficine, carrozzerie, elettrauto, attività industriali con capannoni di produzione, attività artigianali di produzione beni specifici, plurilicenze alimentari e/o miste escluse ortofrutta e pescherie.
Sono escluse dalla riduzione le utenze di case di cura e riposo, caserme, residence, ospedali, banche e istituti di credito, edicole, farmacie, plurilicenza, tabaccai, generi alimentari (supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi, formaggi, generi alimentari, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, ipermercati di generi misti) ferramenta e onoranze funebri.