Dai luoghi che furono teatro degli eccidi nazifascisti nasce una rete della memoria. Il Comune di Figline e Incisa ha aderito alla “Dichiarazione di intenti per la diffusione della memoria delle stragi nazifasciste in Toscana”, un’iniziativa che punta ad attivare un tavolo per la salvaguardia della memoria e la lotta a ogni forma di totalitarismo e razzismo, promossa proprio a partire da quei territori che videro il sacrificio di uomini, donne e bambini negli anni più cruenti della Seconda guerra mondiale.
Promotore dell’iniziativa il Comune di Barberino Tavarnelle, che mano a mano ha trovato il favore e l’adesione, fino a questo momento, anche delle amministrazioni di Bagno a Ripoli, Bucine, Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Firenze, Fucecchio, Greve in Chianti, Impruneta, Monteriggioni, San Casciano Val di Pesa, San Gimignano e Stazzema. Guardando ai numeri, purtroppo la Toscana risulta una delle regioni maggiormente colpite dalla violenza nazifascista con oltre 280 stragi, concentrate soprattutto tra l’aprile e l’agosto del 1944 che colpirono 83 comuni e costarono la vita a circa 4.500 civili.
“Il tragico destino dell’aver conosciuto da vicino la spietata follia nazifascista è oggi una testimonianza di forza e unità nel rivendicare con orgoglio i valori della comunità democratica. Quello che accadde a Pian d’Albero, dove nel giugno del 1944 l’esercito tedesco uccise 39 persone, non è purtroppo un episodio isolato nella triste storia degli eccidi in Toscana. Conservarne la memoria è un dovere di tutti. Per questo l’amministrazione ha aderito convintamente a questa iniziativa, promossa proprio a pochi mesi dall’inaugurazione del Sentiero della memoria, il percorso escursionistico che ripercorre i luoghi dell’eccidio e della Resistenza nella campagna figlinese, e a poche settimane dalle celebrazioni per gli anniversari della liberazione di Figline e di Incisa”, commentano il sindaco Giulia Mugnai e l’assessore alla cultura Francesca Farini.