“Il centro medico avanzato non ha niente a che vedere con l’emergenza-urgenza”. A dichiararlo è il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia a Figline e Incisa, Enrico Venturi, che torna sulla questione, sollevata dal presidente del Calcit Valdarno Fiorentino, del ripristino del pronto soccorso del Serristori e sull’attenzione che la neo amministrazione Pianigiani non avrebbe riservato al tema nelle sue linee di mandato.
“Ciò che emerge di grave dalla discussione in merito – dichiara Venturi – è il fatto che il sindaco e la maggioranza PD, M5S e PSI intendano affrontare il tema dell’emergenza/ urgenza del nostro Territorio in relazione al Centro Medico Avanzato che non è altro che un ‘ambulatorio sperimentale’ che gestisce codici bianchi. In questo senso, vorrei ribadire che il CMA non ha niente a che vedere con l’emergenza/urgenza, anzi, usare questi termini ingenera soltanto confusione nei cittadini con il rischio, poi, che qualcuno potrebbe presentarsi al Serristori per una problematica che necessita davvero di un pronto intervento”.
Per Venturi la questione “non è una novità, in quanto si pose già quando fu annunciata l’apertura del CMA e, come ho avuto modo di replicare in consiglio comunale, l’ex sindaca Mugnai, infatti, sollecitata su questo, proprio il giorno della sua inaugurazione, dovette appunto precisare che quello era ‘solo un punto di partenza’ e che quindi era fondamentale riaprire un vero e proprio Pronto Soccorso. È chiaro, quindi, come, ad un anno di distanza, evidentemente anche durante tutta la campagna elettorale, il PD e, adesso il sindaco e la sua maggioranza, abbiano continuato a ‘giocare con le parole’ sull’ emergenza/urgenza ben sapendo di dover ideare questo escamotage per non doversi rimangiare tutte quelle promesse fatte nella precedente consiliatura che addirittura si erano concretizzate nella firma della petizione del Calcit e nell’approvazione di una mozione per realizzare una mobilitazione pubblica per il Pronto Soccorso”.
“Tutte promesse e atti che, come ho avuto modo di affermare nel corso degli anni, chiaramente anche, allora, non erano politicamente credibili in quanto coloro che volevano riaprire il Pronto Soccorso erano gli stessi che ne avevano avallato la chiusura, condividendo sempre quanto deciso dalla Regione” conclude Venturi.