“All’ospedale Serristori di Figline Valdarno, quello che in campagna elettorale tutti gli amministratori locali sostenevano sarebbe stato potenziato, i servizi sanitari di primaria importanza per la popolazione sono ancora ridotti al minimo o completamente cancellati, a causa della conversione in ‘Covid hospital’. Come denunciano i sindacati, sono chiusi il pronto soccorso, la sub intensiva, le sale operatorie, il reparto di chirurgia, l’endoscopia, l’odontoiatria e sono quasi azzerate le attività di cardiologia, radiologia, laboratorio analisi, farmacia interna e tutte le specialistiche ambulatoriali”. È quanto dichiara la consigliera regionale Elisa Tozzi (Lega), annunciando che la prossima settimana effettuerà un sopralluogo davanti al presidio sanitario figlinese.
“Non solo dunque l’ospedale continua a scontare mancati investimenti e adeguamenti di personale sanitario, carenze di sicurezza e assenza di riqualificazione – aggiunge Tozzi – ma anche sul ripristino dei servizi e delle attività, adesso c’è un mastodontico punto interrogativo. Per questo – conclude la consigliera – ho predisposto un’interrogazione in consiglio regionale: l’assessore alla sanità deve dire, non a me, ma ai valdarnesi costretti oggi a rivolgersi al privato, spendendo e rischiando di incappare in qualche focolaio Covid o allungare le liste d’attesa, quando avverrà la riapertura di tutte le attività e servizi sospesi a causa dell’emergenza pandemica e, soprattutto, come s’intenda rilanciare e potenziare il Serristori”.