In merito alla recente situazione dell’Ospedale Serristori, i capigruppo consiliari Cristina Simoni (Liste Civiche per Figline e Incisa) e Lorenzo Naimi (Movimento 5 Stelle) hanno deciso di presentare un’interpellanza al sindaco Giulia Mugnai.
Alla luce dei provvedimenti da parte dell’Azienda Sanitaria nei confronti del presidio ospedaliero figlinese, Simoni e Naimi riportano come tali misure, adottate per contrastare la diffusione del Covid-19, prevedono “la decisione di chiudere il pronto soccorso nelle ore notturne e di trasferire ad altri presidi i medici anestesisti”… “tali decisioni pregiudicano il funzionamento degli indispensabili servizi sanitari di diagnostica radiologica, endoscopia digestiva, cardiologia, e anche attività oncologica, proprio perché a causa della mancanza del medico anestetista non potranno essere effettuate, trasfusioni di immunoglobuline, chemio terapia, biopsie oncologiche”.
Preso atto di questo, i due consiglieri di minoranza aggiungono “che la riorganizzazione delle strutture ospedaliere per affrontare l’epidemia da nuovo coronavirus non può certamente avvenire a discapito dei malati ricoverati negli ospedali per patologie non legate al Covid-19. Nelle settimane scorse l’ospedale Serristori è stato dichiarato Presidio Ospedaliero No-Covid e per questo sono stati aumentati i posti letto destinati all’assistenza di malati non colpiti dall’epidemia”.
In virtù di questo, Simoni e Naimi interpellano il primo cittadino per conoscere “se corrisponde al vero quanto esposto da numerose organizzazioni sindacali e dai comitati cittadini” e “nel caso in cui fosse reale il quadro rappresentato da queste organizzazioni, cosa intende fare la sindaca, quale responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, per far sì che venga sanata la situazione che si è determinata all’Ospedale Serristori in modo che ai cittadini ricoverati all’ospedale di Figline siano assicurate tutte le cure necessarie, senza dover ricorrere ad altre strutture ospedaliere, tra l’altro già interessate da casi di Covid 19”.