In merito alla chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Serristori e alle recenti critiche espresse dal sindaco Giulia Mugnai, interviene con una nota il gruppo di Italia Viva di Figline e Incisa. “Il Pronto Soccorso H24 riaprirà a Figline nel momento in cui l’Azienda Sanitaria avrà la certezza che l’organico dell’Ospedale Serristori potrà essere utilizzato al completo – commenta il gruppo – Quando la struttura sarà quindi in grado di adempiere al proprio lavoro senza rischi per i pazienti”.
“Quando il sindaco Mugnai pretende provvedimenti immediati per il presidio di Figline sembra non rendersi conto del periodo di crisi in cui siamo stati coinvolti – prosegue il gruppo – La grave pandemia ha portato soprattutto medici ed operatori sanitari ad un limite estremo: mutamenti delle condizioni di lavoro giornaliere, spostamento del personale nei presidi di crisi, sostituzione del personale contagiato e costretto alla quarantena, protocolli rigidi nelle disposizioni di protezioni individuali che sovente hanno comportato, per chi le indossava per molte ore, cefalee insopportabili e fastidiose allergie. Senza contare le difficoltà nella cura dei pazienti, con protocolli medici che necessariamente venivano cambiati ogni giorno. I medici e tutto il personale sanitario si sono presi cura non soltanto del corpo, ma anche dello spirito dei pazienti, dovendo affrontare anche stress psicologici non indifferenti, soprattutto di fronte – in alcuni casi – alla perdita improvvisa e dolorosa degli stessi pazienti, lontani dai loro cari. Questi stessi operatori sanitari, medici, infermieri, oss e tutto il personale hanno tenuto aperto le strutture sanitarie, nonostante la situazione di inedita difficoltà”.
Il gruppo ha quindi richiesto massimo rispetto per tutti coloro che sono stati coinvolti nell’affrontare l’emergenza causata dalla pandemia “non solo per il personale sanitario impegnato in prima fila contro il Covid-19, ma anche per gli assessori regionali, specialmente per l’assessore Stefania Saccardi, che si è prodigata in questo periodo di grave pandemia da coronavirus, dimostrando una competenza encomiabile nella gestione dell’emergenza sanitaria regionale, con un impegno costante, anche nel coinvolgimento delle donazioni, con particolare attenzione alle offerte di I-Pad per consentire la comunicazione e quindi una maggiore vicinanza tra i pazienti e i loro familiari, oltreché un aiuto importante per il personale infermieristico”.
I ringraziamenti sono proseguiti anche verso addetti alle pulizie, personale delle mense, quello addetto al rifornimento, senza contare gli operatori dell’emergenza “che hanno lavorato ogni giorno, saltando turni di riposo, senza ferie o permessi. Molti di questi lavoratori ora devono fare i conti con quella “fatica” arretrata che hanno forzatamente ignorato durante questi mesi. Quindi, se si parla di tempistiche, di riaperture, di potenziamento di un presidio ospedaliero, occorre tener conto del fatto che l’emergenza si è attenuata solo da qualche giorno. Tutti, anche i lavoratori, hanno il diritto di prendersi qualche giorno di recupero, e di riprendere le energie per affrontare il periodo invernale prossimo, dove nessuno è in grado di comprendere cosa succederà”.
In attesa del ritorno alla normalità operativa, Italia Viva ha ricordato che il nostro territorio può contare su un ospedale di primo livello a Montevarchi, “dove operano medici specialistici, e dove, in caso di necessità, vengono indirizzate le persone prese in carico dal servizio 118. E poi il collegamento con l’ospedale di primo livello Osma di Ponte a Niccheri, una vera eccellenza della regione toscana in termini di sanità della nostra area territoriale di riferimento”.