Una copia della Costituzione a tutti i diciottenni. È questo il regalo che l’amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno ha pensato di fare a tutti i giovani sangiovannesi che nel 2022 taglieranno il traguardo della maggiore età. Così lunedì 30 maggio alle 18 il sindaco Valentina Vadi accoglierà ragazze e ragazzi nella sala consiliare di Palazzo d’Arnolfo, dove consegnerà a ciascuno di loro una copia della legge fondamentale dello Stato italiano. In occasione della cerimonia della consegna, inoltre, sarà possibile assistere ad una breve lezione sulla costituzione e sui suoi valori fondanti tenuta dal professor Francesco Farri.
“Diventare maggiorenni – dichiara il primo cittadino Valentina Vadi rivolgendosi ai giovani residenti del Comune – rappresenta il passaggio all’età adulta, il momento in cui si acquisisce il diritto di voto e, consapevolmente e responsabilmente, si è ritenuti in grado di agire il diritto/dovere di cittadinanza. Questo nuovo grado di libertà ed indipendenza è riconosciuto dallo Stato ed è possibile sperimentarlo in molteplici aspetti della vita quotidiana: con i diciotto anni è consentito prendere la patente per guidare la macchina, è consentito votare per le elezioni amministrative e politiche (per la sola scelta dei deputati della Camera dei deputati), per le elezioni europee, per i Referendum, dopo i diciotto anni concluderete il vostro ciclo di studi superiori con l’Esame di Stato, che alcuni anni fa si chiamava, appunto, esame di maturità”.
“Poiché il 2022 è l’anno in cui diventate maggiorenni e il 2 Giugno è la Festa della Repubblica e la nascita della Costituzione – prosegue il primo cittadino – ho pensato di consegnare, ad ognuno di voi, una copia della nostra Costituzione Repubblicana perché possiate leggerla ed approfondirla, e fare vostri, ‘vivendoli’, i principi che vi sono contenuti. Mi preme particolarmente, in questa difficile contingenza storica, ricordarvi che nella Costituzione italiana è presente un articolo che scolpisce a chiare lettere il rifiuto della guerra, proprio perché la nostra democrazia e la nostra repubblica hanno le fondamenta e le radici sulle macerie prodotte da una guerra. I padri costituenti, molti dei quali partigiani e combattenti in prima linea nella Seconda Guerra Mondiale, conoscevano che cosa fosse una guerra mondiale e civile, per questo vollero fortemente l’articolo 11, perché il nostro paese non avesse più la tentazione di cadervi. ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’”.