Il capitano Lucio Iannarelli va in congedo per raggiunti limiti di età e lascia il comando del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Giovanni Valdarno. L’ufficiale aveva assunto l’incarico il primo aprile 2021. Nato ad Arezzo nel 1962, il capitano Iannarelli si era arruolato nell’Arma come carabiniere ausiliario, ricoprendo in seguito tutti i ruoli all’interno dell’Arma: da carabiniere semplice a sottufficiale e infine ufficiale. Arruolatosi nel 1982, fa giusto in tempo a portare a termine le prime esperienze in territoriale, alle stazioni di San Casciano in Val di Pesa prima e successivamente di Castiglione del Lago, prima di accedere alla Scuola Sottufficiali. Al termine del corso viene destinato a Vicenza dove rimane per 7 anni, alternandosi quale Comandante di Squadra alla locale Scuola Sottufficiali dell’epoca e quale addetto al Nucleo Informativo del Comando Provinciale. Nel 1992 il ritorno in Toscana, al Comando di Legione, con un incarico di Stato Maggiore nell’ambito dell’Ufficio Personale, ove, nel volgere di pochi anni, riesce a farsi apprezzare ed a essere promosso a Capo Sezione. In tale incarico rimarrà per molti anni, fornendo il proprio contributo, negli anni a venire, nella pianificazione e gestione dei trasferimenti dei carabinieri di tutta l’Arma toscana.
Nel 2020 viene promosso Sottotenente, e dopo a pochi mesi assume il comando del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Giovanni Valdarno. In totale Iannarelli è rimasto circa un anno e mezzo in Valdarno, periodo in cui l’ufficiale ha guidato gli uomini posti alle proprie dipendenze, responsabili del servizio di pronto intervento e delle attività investigative più complesse svolte dall’Arma valdarnese, come ad esempio quella nell’agosto 2021, fermo di indiziato di delitto di un pregiudicato straniero, ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di una donna conosciuta la sera precedente in un bar di un centro storico del Valdarno aretino. L’uomo è stato poi recentemente riconosciuto colpevole nel processo di primo grado, e condannato ad oltre 7 anni di reclusione; l’arresto in flagranza nell’ottobre 2021 di un pericoloso pregiudicato, gravato da precedenti per rapina a mano armata, per ricettazione e detenzione illegale di pistola e infine nel 2022 il deferimento in stato di libertà di 3 soggetti italiani ritenuti responsabili del furto aggravato e del riciclaggio di veicoli industriali quali furgoni e carroattrezzi. L’operazione, condotta tramite attività di O.C.P. e pedinamenti elettronici, consentì di fare luce su un sodalizio radicato in provincia di Palermo, ma operante in tutta Italia, che poteva contare sul supporto informativo, quale basista, di un soggetto da tempo radicatosi in Sicilia, ma originario di Arezzo. Furono recuperati e restituiti ai proprietari in totale 5 tra furgoni e carroattrezzi, risultati trafugati in varie località della Toscana, per un valore complessivo di quasi 100.000 €. I mezzi erano tutti stati muniti di targhe, centraline e carte di circolazione atte a dissimularne la provenienza furtiva.