Dopo una lunga e accurata indagine, sono stati individuati dai carabinieri della stazione di Montevarchi tre dei soggetti – pregiudicati e di età compresa tra i 25 e i 30 anni – che lo scorso autunno hanno preso parte a una vera e propria rissa tra gruppi contrapposti formati da cittadini di origine albanese iniziata in un locale di Terranuova Bracciolini e proseguita per le vie di Montevarchi, nei pressi del palazzetto dello sport di viale Matteotti.
I fatti risalgono alla metà di ottobre, con i militari dell’Arma che hanno dovuto far breccia in un vero e proprio muro di omertà in quanto nessuno aveva denunciato l’accaduto: né il titolare del locale, i partecipanti alla rissa e neanche gli altri clienti del bar. Ai carabinieri però non era sfuggita una strana concatenazione di circostanze. Prima, era stata segnalata una “lite”, in un disco-bar di Terranuova Bracciolini, già sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri per le frequentazioni non particolarmente referenziate. Giunti sul posto, però, la Gazzella dell’Arma aveva potuto solo constatare che i soggetti coinvolti nella lite, di origini albanesi, se ne erano già andati. Dopo poco meno di un’ora, era giunta una seconda telefonata, stavolta da parte di un operatore del 118, che segnalava una richiesta di soccorso per un incidente stradale con feriti nei pressi del palazzetto dello sport di Montevarchi. anche in questo caso, all’arrivo dei carabinieri, sul posto non vi era più nessuno.
La successione di fatti così anomali ha indotto i militari a cercare di approfondire gli eventi e il primo passo è stato verificare se quella notte in ospedale si fosse recato qualche soggetto con lesioni traumatiche. Un’intuizione giusta in quanto è emerso che una persona era di nazionalità albanese come i protagonisti della “lite” di Terranuova: i carabinieri hanno optato per una sequenza di accertamenti investigativi che hanno consentito di ricostruire quanto realmente accaduto. Ascoltati vari testimoni, alla lunga hanno ammesso che quella notte nel bar c’era stata una vera e propria rissa scoppiata per motivi futili, molto probabilmente perché uno si era rifiutato di indossare la mascherina entrando nel locale.
I carabinieri hanno così acquisito le immagini di svariati circuiti di videosorveglianza, comunali e privati, identificando in questo modo le macchine utilizzate dai partecipanti alla rissa per dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine spostandosi su Montevarchi, proseguendo la rissa nelle vicinanze del palazzetto dello sport. A quel punto, un amico dell’uomo che aveva avuto la peggio, chiamò il 118, parlando genericamente di una richiesta di soccorso per un investimento. Poi, però, evidentemente l’uomo decise di non farsi trovare, avendo capito che, oltre all’ambulanza, sarebbero giunti sul posto anche i carabinieri. Il passo conclusivo è stato il riconoscimento fotografico degli uomini che erano a bordo di quelle auto – i partecipi della rissa – il che ha permesso di chiudere definitivamente il quadro indiziario su tre soggetti dei quattro che complessivamente presero parte alla rissa. I tre sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo.