“Era proprio necessario giocare una partita di calcio di prima categoria in queste condizioni di salute?” È la domanda che in queste ore si stanno ponendo la società e i giocatori del San Clemente, scesi in campo oggi pomeriggio per recuperare la partita contro il Subbiano, valida per il campionato di Prima Categoria toscana, girone E. Gli aretini hanno battuto i valdarnesi per 4 a 0, ma non è stato il risultato a generare le rimostranze del club gialloblù, bensì la decisione di disputare lo stesso una partita che il San Clemente aveva chiesto di non giocare, come spiegato sul proprio profilo ufficiale Facebook.
Il motivo è strettamente legato al picco di contagi che in questo periodo sta provocando enormi disagi e criticità, anche al mondo dello sport. “I nostri ragazzi – si legge nella nota diffusa dalla società – per via di positività e quarantene che in queste settimane hanno colpito fortemente la squadra, sono stati costretti a presentarsi a giocare in 13 giocatori (di cui solo 8 della prima squadra e 5 degli Juniores) e soprattutto dopo 24 giorni in cui non è stato possibile allenarsi”.
“Ci domandiamo: che senso ha tutto questo? – prosegue il post del club gialloblù – Era proprio necessario giocare una partita di calcio di Prima Categoria in queste condizioni di salute, nella situazione mondiale in cui ci troviamo, visto anche tutti i casi di positività che hanno colpito la nostra squadra fino a qualche giorno fa? La risposta da parte della federazione ci pare evidente. Complimenti enormi comunque a tutti i nostri ragazzi, che in questa situazione difficile, con grande cuore hanno stretto i denti e sono scesi in campo”.