È l’ennesima vicenda di violenza di genere quella che ha visto coinvolta una giovane da tempo residente in Valdarno che da mesi riceveva in maniera insistente le avances di un uomo di trent’anni, già con precedenti di polizia sulle spalle, al carico del quale i carabinieri della Compagnia di San Giovanni hanno disposto il “divieto di avvicinamento” alla donna.
Gli episodi di stalking sono andati avanti per quasi un anno fino a quando a inizio dicembre la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare i fatti ai militari dell’Arma. Il tutto risale ai primi mesi di quest’anno, quando un ragazzo del luogo aveva notato la giovane sul posto di lavoro, iniziando così a farsi avanti in maniera sempre più pressante.
Sebbene la ragazza non abbia mai dato adito a false speranze all’uomo, declinando in maniera ferma, ma educata le sue insistenze, il soggetto ha continuato imperterrito a farle pressione tempestandola di decine di messaggi al giorno sui social e sulle chat. La giovane ha poi spiegato ai carabinieri di aver ricevuto anche dei regali inopportuni che le arrivavano anche sul luogo di lavoro, avances fatte in pubblico fino a dei veri e propri pedinamenti messi in atto dal trentenne che l’ha seguita fin quasi sotto casa.
Una situazione diventata col passare dei mesi insopportabile per la ragazza che, temendo per la propria sicurezza, ha deciso di compiere un importantissimo primo passo esponendo denuncia. Immediati gli accertamenti investigativi da parte dei militari dell’Arma che hanno acquisito e analizzato centinaia e centinaia di dati relativi alle chat e ai social network, rilevando anche le testimonianze di tutte le persone che potessero testimoniare riguardo gli episodi riportati dalla vittima.
L’attività d’indagine è stata quindi dettagliatamente refertata ed inviata all’Autorità Giudiziaria, con la richiesta di emissione di un provvedimento cautelare. Di fronte all’evidentissimo quadro indiziario, il provvedimento non ha tardato ad arrivare con il G.I.P. del Tribunale di Arezzo ha infatti disposto il “divieto di avvicinamento” alla persona offesa, che è stato immediatamente notificato dai Carabinieri al malfattore, il quale è anche stato portato in caserma per il foto-segnalamento di rito.