È stata approvata ieri sera in Consiglio Comunale la delibera avente come tema la costituzione di una nuova società, a completa partecipazione pubblica, mediante il conferimento delle quote societarie Publiacqua possedute dal Comune. Tale scelta, condivisa dal Comune di Castelfranco Piandiscò insieme alla maggioranza dei Comuni presenti in Publiacqua, è da ricondursi alla necessità di avere una voce unitaria in assemblea di Publiacqua e nei confronti del socio privato. Partecipare all’assemblea della holding darà ai piccoli comuni la possibilità di far pesare il proprio voto grazie anche al voto ‘per teste’. Confluire nella nuova società consentirà al Comune di partecipare all’assemblea e quindi di riportare la voce dei cittadini del nostro Comune dove verranno prese le decisioni principali che saranno assunte da Publiacqua SpA che diventerà di fatto una società controllata dalla nuova società.
Attualmente il Comune di Castelfranco Piandiscò detiene lo 0,405% delle quote societarie di Publiacqua SpA. La compagine azionaria di Publiacqua attualmente è così ripartita:
• Capitale Pubblico (60%)
Consiag Prato 24,94%
Comune di Firenze 21,67%
Altri Comuni 13,39%
• Capitale Privato (40%)
Acque Blu Fiorentine 40% il cui socio di maggioranza è ACEA che a sua volta è detenuta dal Comune di Roma per il 51%
Successivamente alla decisione dei Comuni di Firenze e Prato (Consiag SpA) di costituire una holding a totale partecipazione pubblica, “per il Comune di Castelfranco Piandiscò come per gli altri Enti entrare a far parte della società è stata l’unica via possibile per continuare a far valere l’interesse del proprio territorio in fase di votazione alle assemblee di Publiaqua – si legge in una nota diffusa dal municipio – Non confluire nella società avrebbe consentito da un lato al Comune il “diritto di tribuna” nell’assemblea di Publiacqua SpA, ovvero la facoltà di prendere parola in assemblea, riportando la voce dei nostri cittadini, ma di fatto contando per lo 0,405% e pertanto restare spettatori di una partita fra la nuova società e il socio privato (ACEA). Si rappresenta inoltre che creare una coalizione con gli altri Comuni rimasti in Publiacqua SpA consentirebbe di arrivare al massimo al 2/3% di quote”.
“Sono rammaricato per l’atteggiamento prevenuto espresso negli scorsi giorni verso questa scelta condivisa insieme a tanti Enti pubblici fatta allo scopo di garantire il peso delle esigenze del nostro territorio nell’Assemblea di Publiacqua, che in alcuni casi si è espresso in attacchi personali – commenta l’Assessore al Bilancio, alle Politiche Economiche e ai Beni Comuni Niccolò Innocenti – Entrare a far parte della holding ridurrà fortemente la frammentarietà della compagine azionaria pubblica, assemblando quanto più possibili quote delle amministrazioni pubbliche che avranno una voce unitaria in assemblea di Publiacqua e nei confronti del socio privato. Questa soluzione aumenterà la possibilità di far contare la propria voce, mediante il voto ‘per teste’ e contestualmente farà avere il diritto di parola nell’assemblea dove verranno determinate le decisioni su Publiacqua.”
“La scelta del Consiglio é espressamente finalizzata al maggior perseguimento possibile degli obbiettivi di questa Amministrazione in materia di piena gestione pubblica dei beni comuni e dei relativi servizi, che sosterremo rigorosamente in ogni ambito e materia di confronto e di votazione – commenta il Sindaco Enzo Cacioli – tra questi obbiettivi il perseguimento della piena gestione pubblica dei beni essenziali per la vita, primo fra tutti l’acqua, da raggiungere, in attuazione del relativo voto referendario, con eliminazione progressiva di ogni utile privato. Riaffermiamo inoltre la nostra totale contrarietà ad ogni ipotesi di ampliamento della discarica di Podere Rota, perseguita per finalità di interesse privatistico, con richiesta di chiusura entro il 2021, come recentemente riaffermato nelle sedi istituzionali, nonché la scelta prioritaria di ogni strumento e processo congeniale alla tutela dell’ambiente e della vita: efficientamento energetico, uso di energie rinnovabili, promozione delle forme di economia circolare, mitigazione del rischio idrogeologico, pieno rispetto e salvaguardia dell’eco-sistema e della bio-diversità”.
Perplessità sull’adesione invece da parte del consigliere comunale Giancarlo Vecchi che riporta “anche tra gli iscritti al Partito Democratico e all’interno del Centro sinistra grande delusione per la scelta del Comune di Castelfranco Piandisco’ di aderire alla Newco Holding, la nuova societa’ partecipata per la gestione del servizio idrico e di ulteriori servizi pubblici”.
In una nota, il consigliere riporta come le preoccupazioni espresse al primo cittadino e all’amministrazione comunale siano state disattese. “Prima di tutto è stato sottolineato che la costituzione di una nuova società di capitali nata per la gestione di utili e profitti non ha alcuna corrispondenza con le aspettative dei cittadini sulla effettiva gestione pubblica del servizio idrico ai sensi del Referendum del 2011, e non offre alcuna garanzia per la gestione dell’acqua in termini di efficienza e sostenibilità. In secondo luogo dispiace che la mancanza di confronto su questo tema e di condivisione con i Forum per l’Acqua Bene Comune, che da tempo avevano espresso forti perplessità sullo strumento proposto in quanto la nuova società per azioni non si dimostra adeguata a garantire una gestione pubblica del servizio, non tutela i cittadini e non garantisce nessun miglioramento, ne’ dal punto di vista economico, ne’ strategico, rispetto alla situazione posta in essere da Publiacqua SPA”.
“Altra motivazione non di poco conto – prosegue Vecchi – e’ che con questa scelta si e’ rotto un patto di solidarietà tra il Comune di Castelfranco Piandisco’ ed i comuni del Valdarno aretino che non hanno deliberato l’adesione alla nuova Holding, riservandosi la possibilita’ di valutare altri strumenti di gestione del servizio idrico. Nel corso del consiglio comunale, infine, sono stati sollevati vizi di legittimità sull’atto in quanto il Comune di Castelfranco Piandisco’ non avrebbe disdetto i precedenti patti parasociali sottoscritti con Pubbliacqua e non sarebbe autorizzato a sottoscrivere l’atto di Costituzione di una nuova società sulla stessa materia. La situazione che e’ venuta a crearsi pertanto risulta poco chiara – conclude il consigliere – e ci auguriamo che l’amministrazione comunale prima di compiere ulteriori passi voglia attivare un effettivo coinvolgimento dei cittadini, riaprire il confronto con gli altri Comuni del territorio valdarnese e con i Forum dell’acqua pubblica da sempre in prima linea per la difesa dei diritti e degli interessi dei cittadini”.