Dopo le parole della Sindaca Giulia Mugnai e dei rappresentanti della maggioranza a seguito della seduta di consiglio comunale del 14 dicembre scorso, non hanno tardato ad arrivare le repliche di due rappresentanti delle opposizioni: Cristina Simoni, consigliere del gruppo misto, e Roberto Renzi, consigliere di Forza Italia.
“Con quale coraggio il Presidente del consiglio comunale Sarri, insieme alla Sindaca di Figline Incisa, richiamano le forze di minoranza alla correttezza istituzionale? – dichiara Simoni – Evidentemente hanno la memoria corta. Basterebbe rammentare che proprio la giunta e la maggioranza comunale Pd, il 24 luglio 2018 hanno prodotto un atto illegittimo in consiglio comunale che è costato ai cittadini oltre 7.000 euro per pagare le spese dell’avvocato incaricato dalla sindaca, mentre la sottoscritta non ha chiesto nessun rimborso”.
“Occorre ricordare al presidente Sarri tutta una serie di scorrettezze istituzionali che ha compiuto – precisa Simoni – non solo non ha rispettato le modalità per l’invio degli atti e i tempi per convocare il consiglio comunale e l’ufficio di presidenza, ma addirittura durante la festa dei Bersaglieri di domenica 14 dicembre, alla quale la sottoscritta partecipava nella veste di consigliera comunale regolarmente invitata, ha inteso obbligarmi a lasciare la piazza e la manifestazione pubblica, dicendo “Non sei più nessuno qui non ci puoi stare”. E poi come non ricordare alla Sindaca e all’allora consigliere Sarri, e anche alla capogruppo Farini e ai membri della maggioranza Pd, le innumerevoli volte che loro hanno abbandonato l’aula durante le discussioni politiche fatte dalle opposizioni e soprattutto come mai non ricordano che hanno clamorosamente disertato l’aula consiliare il 12 luglio 2018 al solo scopo di “inviare un messaggio” alla sottoscritta, che all’epoca era la Presidente del consiglio considerata scomoda dalla maggioranza. Allora, di quale correttezza parlano queste persone? Perché non dicono che io, a differenza di loro, non ho mai abbandonato l’aula quando ricoprivo un incarico istituzionale?”
“Infine va precisato che il collegio dei revisori dei conti non ha mai espresso un giudizio di merito sui contributi dati dalla giunta alle associazioni non iscritte nel Comune di Figline Incisa, in violazione dell’art 52 dello Statuto (e proprio su questo andremo a chiedere il giudizio dell’organo competente), ma i revisori si sono semplicemente pronunciati sulla validità del bilancio complessivo dell’ente, che tra l’altro nessuno ha messo in dubbio” conclude Simoni.
“Le Istituzioni hanno regole ben precise, per far approvare un atto in aula deve esserci il numero legale, anche per la surroga di un consigliere – dichiara Roberto Renzi – Non è vero che ciò che è avvenuto il 14 dicembre è stato un atto unico mai successo, anche con le dimissioni del consigliere Piero Caramello vi fu la mancanza del numero legale, allora in aula eravamo rimasti in 8 consiglieri, a presiedere l’aula il vice-presidente Sandro Sarri che su consiglio del segretario Saccà dichiarò sospeso il consiglio comunale per mancanza di numero legale, invece il 14 dicembre con lo stesso regolamento, con lo stesso numero di consiglieri in aula, con lo stesso presidente Sarri al timone è stata presa una decisione ben diversa, con la stessa identica situazione”.
“Non è neanche vero che è stata la prima volta che una o più forze politiche hanno abbandonato l’aula per forma di protesta o altro: il Pd lo fece il 12 luglio 2018 dopo neanche 30 secondi dall’appello del segretario, con il sindaco non presente, motivazione il Presidente del consiglio Cristina Simoni (iscritta al Gruppo PD) non era ben vista dalla maggioranza perché aveva osato mettere in dubbio alcune parti del bilancio, come se non fosse un’Istituzione. In quell’occasione le minoranze non hanno forzato la mano o hanno dichiarato alla stampa che la democrazia era mancata, uscire dall’aula che lo faccia l’opposizione o che lo faccia la maggioranza è un atto politico, da sempre”.
“Vogliamo parlare del consiglio comunale del 27 luglio convocato e revocato, la Presidente Simoni si sente male e viene ricoverata, il consiglio viene ri-convocato a 5 ore dall’inizio. Il sottoscritto per la sola colpa di non aver letto l’email per alcune ore (i consiglieri devono essere avvisati 24 ore prima), leggendo un articolo sulla stampa vede che il consiglio ha avuto luogo. Questa legislatura è un disastro nei modi di fare e nelle realizzazioni, peccato perché il consiglio è composto da belle e buone persone”.
“Non riesco a comprendere come ciò non passi dalla Giunta e dalla maggioranza, che non ha mai cercato collaborazione neanche nelle crisi industriali recenti, una banale riunione almeno su una materia dove seppellire “l’ascia di guerra” – conclude Renzi – E’ andata male signora Sindaca, faccia un gesto signorile e liberi dall’imbarazzo anche la sua maggioranza costretta a prendere “schiaffi in aula” perché non è più tale, è un consiglio comunale formato da tante minoranze, ne prenda atto”