È un no netto quello che le Liste Civiche Sangiovannesi oppongono alla possibile eventualità di un ulteriore ampliamento della discarica di Podere Rota. Una posizione ribadita in conferenza stampa stamattina dal gruppo, che ha presentato il nuovo segretario Antonio Vannini e la nuova presidente dell’associazione Sangiovannilab Cristina Ermini, che succede a Francesco Carbini. “L’ulteriore ampliamento richiesto dal gestore di Podere Rota ci riporta ad un film già visto: quello dell’ampliamento della Discarica avvenuto nel 2011 – commenta Vannini – Fu già grave la scelta di quell’ampliamento, oggi però abbiamo l’ulteriore aggravante: siamo prossimi infatti al 2021 data in cui i piani regionali di conferimento prevedevano la chiusura definitiva di Podere Rota e l’avvio del percorso di bonifica dell’impianto. La nostra posizione non cambia. Chiediamo l’immediato stop all’ampliamento e la conferma della chiusura al 2021 senza se e senza ma. Siamo oggi, come in passato, saldamente dalla parte dei Cittadini e del comitato Vittime di Podere Rota”.
Il segretario ripercorre quelli che sono stati gli obiettivi al riguardo del programma elettorale presentato dalle Liste Civiche alle scorse elezioni amministrative nel 2019 e cioè la chiusura della discarica nel 2021, l’immediato avvio della bonifica e il varo di una legge regionale ad hoc che consenta un sostanzioso ristoro economico per la Città di San Giovanni Valdarno che più di tutte in Valdarno ha subito i disagi di questo impianto. “È chiaro però a tutti quale sia oggi il primo e più impellente obiettivo, il blocco dell’ampliamento – prosegue Vannini – E che sia fondamentale cercare per questo di unire tutte le Forze del territorio. Non possiamo che accogliere con favore che anche il sindaco della nostra città sia finalmente in campo per bloccare questa scelta sciagurata. Riteniamo sia una battaglia da portare avanti senza bandiere o distinzioni, che può e deve vedere unita tutta la Città ed anche chi, come il Sindaco, è espressione del Partito che governa in Regione”.
A tal proposito le Liste Civiche aggiungono che dal sindaco Vadi si sarebbero aspettati almeno due cose: la richiesta di dimissioni da parte di Sergio Chienni (primo cittadino di Terranuova Bracciolini) dall’incarico di presidente della Conferenza dei Sindaci e la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario per discutere della questione prevedendo un confronto con la cittadinanza e il presidente della Regione, Eugenio Giani, e l’assessore alla salute. “Dobbiamo passare dalle parole ai fatti, siamo pronti a procedere in maniera unitaria ma se non arriveranno indicazioni dal Sindaco saremo noi promotori di una immediata raccolta firme con la richiesta del Consiglio Comunale Straordinario.
Questo perché siamo certi che in quella sede, in totale trasparenza e con il sostegno dell’intera cittadinanza, tutti i rappresentanti istituzionali della Città, potranno far prevalere le ragioni del nostro Territorio su quelle di chi vuole lo scempio dell’ampliamento della Discarica. Saremo inoltre pronti, se il provvedimento non sarà ritirato, e quando le norme anti Covid lo consentiranno, a farci promotori di un invito alla Popolazione ed alle istituzioni per una nuova ed imponente mobilitazione popolare”.
Ancor più chiara la posizione della capogruppo in consiglio comunale delle Liste, Catia Naldini, che ribadisce fermamente come nessun ampliamento della discarica sia accettabile (nemmeno una eventuale proroga), come del resto la presentazione del piano. “Non è scritto in nessun piano, né regionale né provinciale, che la discarica di Podere Rota dovrà essere ampliata, ma improvvisamente nasce una nuova società che nel nome dell’ambiente, con evidente atto di forza, scavalca gli organismi pubblici predisposti alla piaificazione degli impianti e senza nessun atto, nemmeno d’indirizzo presentato in Ato Rifiuti Toscana Sud, bypassa tutte le pianificazioni esistenti, e si permette di presentare in Regione un progetto di ampliamento definito “necessario”, per un volume di 800mila metri cubi, per accogliere ancora una volta i rifiuti di tutti, compreso gli speciali industriali”.
“Non è ammissibile che si agisca così, anche solo per rispetto delle amministrazioni comunali e della stessa assemblea di ATO, che hanno votato un atto di indirizzo per la chiusura della discarica entro il 2021, oltre che per i cittadini valdarnesi, che hanno dato abbondantemente il loro contributo per risolvere i problemi impiantistici di altre zone, contributo ultraventennale di danni alla propria salute ed all’ambiente circostante. Certo è che la politica ha fallito, non ha trovato soluzioni alternative al conferimento in discarica dei rifiuti, non ha trovato un sito alternativo a Podere Rota e ha ridotto il Valdarno ad una pattumiera, facendosi scavalcare ora anche nelle pianificazioni”.