Un passo in avanti per la sanità territoriale per il rafforzamento dei servizi ai cittadini. Si rinnova il centro socio sanitario di via Podgora a Montevarchi, integrando nella stessa struttura i medici di medicina generale con gli infermieri e altri servizi, tra cui quello del Cup, servizio sociale e specialisti. Al momento sono tre le dottoresse che hanno aderito al progetto – Giulia Cardilicchia, Anna Grifoni e Irena Malaj – che nei nuovi spazi adeguati a tempo record alle direttive della recente riforma della sanità territoriale presto potranno contare anche sulla presenza di un punto insieme, con un assistente sociale che opererà in stretta collaborazione con il servizio sociale comunale. Con i suoi quasi 20mila abitanti, Montevarchi è il Comune più popoloso della zona del Valdarno aretino, il secondo in tutta la provincia di Arezzo dopo il capoluogo. Sede dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, nel suo territorio operano 20 medici di medicina generale – in gran parte componenti della AFT 3 coordinata dal Alfiero Zamponi – e 4 pediatri di libera scelta. Medicina generale che in questo momento sta vivendo un buon ricambio generazionale (in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionali).
“Oggi cogliamo le opportunità date dal ricambio generazionale dei medici di medicina generale e dalla presenza di un centro sociosanitario così importante, per avvicinare di più i servizi ai cittadini attuando così la riforma della sanità territoriale – commenta la direttrice di Zona Distretto, Stefania Magi – Gli assistiti delle dottoresse Giulia Cardilicchia, Anna Grifoni ed Irena Malaj troveranno nella sede dell’ambulatorio l’infermiere di famiglia e comunità, il Cup, gli specialisti, l’assistente sociale. Siamo grati alle colleghe di aver aderito a questo progetto. Confidiamo che le giovani dottoresse abbiano un’esperienza positiva e le seguano poi altri medici di medicina generale, così da arrivare ad una massa critica che consentirà di ampliare gli orari di disponibilità”.
“La comunità di Montevarchi oggi vede la nascita di un importante cambiamento che va nella direzione di una maggiore funzionalità del servizio al cittadino, grazie ai medici di base che hanno scelto di prestare servizio presso il nostro distretto sanitario, fondamentale punto di riferimento del Valdarno – ha dichiarato il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini – Il loro ruolo è fondamentale per rinforzare il rapporto tra cittadino e il diritto alla salute e soprattutto per monitorare la funzionalità del sistema sanitario anche con l’efficienza dei presidi ospedalieri. Per quanto ci riguarda, la nostra amministrazione sarà sempre disponibile a collaborare affinché il cittadino mantenga il legame di prossimità e di fiducia con il proprio medico che rappresenta un pilastro insostituibile della sanità nel territorio”.
“Gli infermieri di famiglia e comunità sono 7, uno ogni 3.000 abitanti – spiega il dirigente delle professioni infermieristiche, Roberto Francini – Il centro socio sanitario di Montevarchi è uno dei più importanti della zona, essendo la base dei servizi infermieristici territoriali di tutto il basso Valdarno, la sede di un Cup aperto ad orario continuato (8-18) e la mattina del sabato (8-13), di un ambulatorio di cure primarie e delle attività specialistiche di geriatria, pneumologia, medicina dello sport, odontoiatria, dipendenze, ed a breve di un punto insieme del servizio sociale”.