Da una ferita del territorio al primo progetto di economia circolare industriale in Europa a impatto e scarto zero. È verde, in tutti i sensi, il futuro del sito della ex Bekaert di Figline. Oggi pomeriggio all’auditorium di Loppiano è stato presentato H2 Era Green Valley (HGV), questo il nome del modello di attività completamente eco-sostenibile che si insedierà nell’area di via Petrarca. Un progetto perfettamente in linea con le più recenti pratiche ESG e in grado di essere applicato a diversi settori industriali, dall’energia alla produzione di cibo.
Capofila del progetto la Ge-Group guidata da Federico Parma, azienda con sede a Bagno a Ripoli, che ha coinvolto come partner alcune tra le più importanti realtà internazionali in ambito finanziario, energetico e produttivo, per un investimento complessivo di 170 milioni di euro, capitale proveniente esclusivamente da soggetti privati. HGV prevede all’interno del sito figlinese la realizzazione di un complesso industriale che integrerà una centrale fotovoltaica, un impianto di produzione di idrogeno verde, un impianto di power to gas, una vertical farm e una fish farm. Inizialmente si prevedono 150 posti di lavoro, che saliranno a circa 300 quando il complesso entrerà a pieno regime. Una stima che riguarda solamente l’area industriale di Figline, a cui si aggiungeranno anche i lavoratori dell’ampio indotto che il progetto si porterà dietro.
La centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, che sarà utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno. L’idrogeno, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà Bio Metano. Il calore di scarto dell’elettrolizzatore climatizzerà la Vertical Farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella Fish Farm, insieme all’energia auto prodotta sarà tutto a impatto zero. L’acqua sarà invece prelevata dagli undici pozzi che si trovano già nelle disponibilità dello stabilimento all’interno dell’area. Il modello HGV è scalabile ed è il primo, a livello industriale, che emette più ossigeno che Co2 nell’ambiente.
In questo momento l’intero progetto HGV è in una fase avanzata per la richiesta delle autorizzazioni necessarie a procedere alla realizzazione del nuovo complesso industriale. Ad oggi, l’autorizzazione principale da conseguire è quella di Via (Verifica di Impatto Ambientale) per la quale a breve verrà inviata tutta la documentazione necessaria. Obiettivo è poter mettere a terra il progetto nel 2024, con la realizzazione dei suoi primi due step: la completa riqualificazione dello stabilimento e la realizzazione del parco fotovoltaico. Quest’ultimo verrà realizzato all’interno dell’ex area mineraria Enel e svilupperà circa 140 milioni di kw/h e soddisferà la maggior parte del fabbisogno energetico del complesso industriale in via Petrarca (150 milioni di kw/h) mentre i rimanenti 10 saranno prodotti autonomamente dal sito attraverso l’energia recuperata dai pannelli solari posti sui tetti dei capannoni e della palazzina degli uffici. L’area dove sorgerà l’impianto fotovoltaico vedrà poi la realizzazione di una pista ciclopedonale, così da garantire una riqualificazione completa del luogo, e inoltre il prato dove sorgerà il parco dei pannelli solari sarà messo a disposizione di allevamenti ovini (per questo verrà realizzata anche una stalla 4.0 che ospiterà il bestiame).
Elettricità e acqua saranno alla base di tutte le produzioni che verranno effettuate all’interno della HGV: un impianto di produzione di idrogeno verde e un impianto di “power to gas”, ovvero che trasforma l’energia elettrica in Bio Metano, adatto sia per alimentare i mezzi che i riscaldamenti domestici. Sempre legato all’energia, nell’ex ampio parcheggio interno verrà allestita una stazione di servizio (Beyfin) che metterà a disposizione colonnine per la ricarica elettrica fast charge e anche a idrogeno per mezzi e veicoli. Acqua ed energia serviranno a lanciare una vertical farm da 35mila metri quadrati, la più grande in Italia, cioè degli orti verticali che senza l’utilizzo di terra ma bensì attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie del settore (con un risparmio del 95% di acqua per la coltivazione) creeranno l’ambiente ideale per la produzione al chiuso di verdure e piccola frutta che poi sarà destinata alla grande distribuzione. Infine la fish farm, ovvero un allevamento ittico prevalentemente a salmoni che verrà realizzato in apposite vasche per 26mila metri cubi. Anche questo un progetto industriale all’avanguardia, realizzato con la tecnologia RAS. I prodotti ittici saranno poi certificati e ne sarà possibile attraverso un Qr Code sulle confezioni risalire e controllare tutta la filiera, nel più piccolo dettaglio.
“I temi della sostenibilità energetica ed ambientale e della circolarità produttiva – ha dichiarato il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, presente allo ‘start’ del nuovo progetto HGV all’auditorium di Loppiano – sono centrali per la Toscana e siamo contenti che un pool di aziende ed investitori, toscani e non, abbiano deciso di investire su questi aspetti per dare un futuro all’area industriale generando nuova occupazione. Il progetto H2 Era Green Valley consente di lenire la ferita economica, sociale e territoriale innescata dalla improvvida chiusura del sito produttivo da parte della Bekaert lasciando a piedi 318 lavoratori: Bekaert deve sapere che il danno rimane e che la Regione continuerà a vigilare sul rispetto degli impegni nell’interesse anche del nuovo progetto che prevede altre autorizzazioni già in divenire”.
“Con il progetto ‘H2 Era Green Valley’ denominato ‘HGV’ miriamo a definire il futuro economico in una circolarità industriale, eliminando gli sprechi e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Siamo determinati a creare un mondo in cui ogni risorsa sia utilizzata con saggezza e ogni scarto diventi una nuova opportunità” ha dichiarato Federico Parma, ideatore di tutto il progetto.
“Oggi è una giornata importante – commenta la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai – perché viene spiegato e illustrato a tutta la comunità il progetto che riguarda la reindustrializzazione dell’ex area Bekaert. Un progetto ambizioso che porta con sé molte innovazioni e che riporterà la vitalità e il dinamismo necessari per rilanciare il territorio del Valdarno. Da sempre abbiamo detto che una delle priorità, oltre alla ricollocazione dei lavoratori, era quella di far ripartire l’area per evitare che questo importante impianto industriale diventasse un enorme cimitero di cemento nel cuore di Figline. Oggi siamo sulla buona strada e il lavoro che l’azienda sta facendo è davvero molto significativo. Come molto significativo è il fatto che questa realtà porterà nuovi posti di lavoro in un territorio notevolmente colpito dalla crisi, che oggi però mostra un’incredibile voglia di ripartire non solo nell’area Bekaert ma anche nelle tante attività che si stanno insediando a Figline e Incisa Valdarno. Come amministrazione, quindi, siamo stati felici di metterci a disposizione per facilitare ogni passaggio burocratico, insieme agli enti superiori, come la Regione”.
“Ci siamo rimboccati le maniche e, tramite un’intesa con i Comuni del Valdarno, sindacati e associazioni di categoria, ci siamo impegnati per sostenere i lavoratori senza trascurare la reindustrializzazione del sito con una operazione di scouting di cui oggi vediamo gli effetti – le parole di Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del presidente della Regione Eugenio Giani – Non sono stati fatti sconti alla proprietà uscente circa gli impegni ambientali pregressi, favorendo comunque la conclusione della trattativa tra privati. Chiaro che non abbandoniamo né i lavoratori né il territorio, ma confidiamo che oggi sia un nuovo inizio nell’interesse dei lavoratori e del territorio. Un ringraziamento a tutti gli attori presenti al tavolo, istituzionali, sindacali e di categoria, e soprattutto ai lavoratori”.