Sono scattati gli arresti domiciliari per un giovane valdarnese, gravemente indiziato di stalking nei confronti di una donna anch’essa da tempo residente nella nostra vallata. La conclusione della vicenda affonda le radici in un’indagine precedente, sempre condotta dai carabinieri di Levane. Lo scorso dicembre, infatti, la vittima – indicata dai militari dell’Arma con il nome di fantasia di Maria – si era rivolta alla stazione levanese per denunciare molestie e pedinamenti ai suoi danni da parte di un trentenne che, dopo averla notata sul posto di lavoro, per quasi un anno le ha fatto avances sempre più pressanti.
Una situazione diventata insostenibile per Maria, tanto da ritrovarsi seguita dall’uomo anche fin sotto casa: dato lo scenario così delicato i carabinieri si sono subito attivati riuscendo a identificare il soggetto e farlo processare, con seguente condanna, nel giro di pochi mesi. Nonostante questo gravoso precedente, l’uomo è tornato di nuovo a farsi vivo e ad esasperare la vittima con le sue insistenti e inopportune avances. Esasperata, la giovane donna ha richiesto ancora una volta l’aiuto dei carabinieri della stazione di Levane. I militari hanno così acquisito e analizzato centinaia e centinaia di dati relativi alle chat e ai profili social, esaminato i video dei circuiti di videosorveglianza del luogo di lavoro e di alcuni sistemi comunali, nonché raccolto le testimonianze di alcune persone che potessero confermare gli episodi riportati da Maria. Al termine degli accertamenti i carabinieri sono riusciti a documentare le molestie da parte dell’indagato, giunto addirittura a pedinare la propria vittima durante i suoi spostamenti quotidiani, noncurante della presenza anche della figlia della donna, poco più che neonata.
La tempestiva attività d’indagine è stata quindi dettagliatamente refertata ed inviata all’autorità giudiziaria, con la richiesta di emissione di un provvedimento cautelare. Di fronte all’evidentissimo quadro indiziario, il provvedimento non ha tardato ad arrivare, con il G.I.P. del Tribunale di Arezzo che, anche in virtù della conclamata recidiva dello stalker, ha disposto per l’indagato gli arresti domiciliari. La misura è stata immediatamente eseguita dai carabinieri, che hanno localizzato ed arrestato il malfattore, consentendo così finalmente a Maria di trascorrere i prossimi mesi con una ritrovata serenità.