Chiedono di fare piena luce sulla dinamica dell’incidente i familiari di Palmira Concordia, la donna di 62 anni che lo scorso 19 luglio ha perso la vita nel tratto valdarnese della A1 – nel territorio del Comune di Reggello – in un episodio che ha coinvolto tre autovetture. Per farlo si sono rivolti, tramite il consulente legale Massimiliano Bartolacci, allo Studio3A-Valore S.p.A.,società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
La signora Concordia, come raccontano i suoi familiari nella nota diramata dallo studio legale, è sempre stata una guidatrice molto prudente e dunque potrebbe aver perso il controllo della propria auto non perché distratta, ma bensì spaventata da un mezzo pesante che avrebbe invaso la sua corsia. Uno scenario che dovrà ovviamente essere verificato, ma sul quale la famiglia chiede appunto di fare la massima chiarezza, anche per onorare la memoria della donna a cui domani, venerdì 23 luglio, daranno l’estremo saluto.
Nel dramma c’è almeno una buona notizia: il nipotino di 7 anni della vittima, che viaggiava sul sedile del passeggero della Suzuki Jimny condotta dalla nonna, è uscito miracolosamente illeso dallo scontro e fisicamente sta bene, anche se per lui non sarà facile superare il trauma che ha vissuto. Il piccolo era stato trasportato all’ospedale Meyer, oltre che per controllare le sue condizioni, anche e proprio per il fortissimo shock subìto – ha visto morire la nonna – ma nella stessa serata è stato dimesso e riaffidato ai genitori.
Ed è stato proprio il bimbo, sentito dagli agenti della polizia stradale che hanno effettuato i rilievi, a riferire di una circostanza che potrebbe rivelarsi determinante per chiarire la causa del sinistro: un mezzo pesante in sorpasso, cioè, avrebbe parzialmente invaso la corsia di marcia percorsa dall’utilitaria condotta dalla signora Concordia, creando una turbativa che l’avrebbe portata ad effettuare una manovra di emergenza, con il conseguente schianto contro il veicolo che precedeva. Tant’è che il bambino, percepito il pericolo, ha fatto a tempo a rannicchiarsi e questo potrebbe averlo salvato. Al riguardo, sarà decisiva l’acquisizione delle immagini delle telecamere, che Studio3A ha già richiesto.
“Mia mamma era estremamente attenta, prudente e scrupolosa alla guida e andava piano, tanto più quando aveva in macchina con sé i suoi amati nipoti: la sua non è stata una distrazione ma si deve essere proprio spaventata per la manovra di questo camion che le ha fatto perdere il controllo della macchina” spiega una delle figlie, confidando che gli inquirenti e la magistratura facciano piena luce sulla dinamica e le responsabilità dell’incidente. La Procura di Firenze, infatti, come da prassi ha aperto un procedimento penale ponendo sotto sequestro i mezzi coinvolti. Il Pm incaricato, Carmine Pirozzoli, non ha comunque ritenuto necessario disporre l’autopsia sulla salma dando già il nulla osta per i funerali, che saranno celebrati domani alle 11.30, ad Anghiari, in forma strettamente privata.