A seguito dell’incendio che ha interessato lo stabilimento Valentino Shoes Lab di Levane, la sala operativa della protezione civile della Città metropolitana di Firenze ha attivato il dipartimento Arpat di Arezzo per effettuare delle verifiche su possibili sversamenti in corsi d’acqua e emissioni nell’atmosfera determinate dal rogo dei capannoni.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i tecnici di Arpat, in collaborazione con la polizia municipale del Comune di Bucine, hanno individuato il recapito delle acque meteoriche dei piazzali. “Queste confluivano nel Borro di Caposelvi, che si immette nel torrente Ambra, a sua volta affluente nel fiume Arno – si legge nel report stilato da Arpat – I tecnici presenti hanno verificato che in prossimità dello scarico le acque presentavano una lieve colorazione anomala, riconducibile verosimilmente all’evento, comunque, il corso d’acqua era caratterizzato da una discreta portata. A pochi metri dall’evento il fenomeno non era più osservabile”.
“È stato, inoltre, attivato il Settore specialistico di Arpat – Area vasta Centro – Modellistica previsionale per la valutazione delle ricadute a seguito delle emissioni generate dall’incendio per eventuali successivi approfondimenti” prosegue la relazione, che sottolinea come al momento dell’incendio nella notte tra il primo e il 2 aprile il cielo fosse sereno, con venti deboli.
“Alla luce dei dati e di tale analisi, considerato che nella zona, durante la fase iniziale dell’incendio, il vento è risultato piuttosto modesto, le aree di ricaduta delle sostanze rilasciate in atmosfera maggiormente interessate sono risultate quelle comprese in un settore fino a 300 mt dallo stabilimento Valentino Shoes Lab”, dunque un impatto limitato. “Quanto svolto dall’agenzia – conclude la relazione – è stato comunicato agli Enti interessati, in primis Comune e ASL, per i provvedimenti di competenza ed eventuali approfondimenti”.