Cinquant’anni fa, oggi, si scriveva una delle pagine più bella della storia dell’Aquila Montevarchi che celebra l’indimenticabile partita vinta per 1 a 0 a Marassi contro il Genoa. A decidere il match quell’8 novembre 1970, andando contro ogni più roseo pronostico, fu la rete di un giocatore del vivaio, Piero Bencini che consegnò al club rossoblù una vittoria da annali.
A immortalare quel momento, l’unico a riuscirci, fu un giovane reporter montevarchino, Mauro Vannelli, che a distanza di così tanti anni ricorda con grande emozione quella partita. “Erano le prime volte che una squadra di provincia andava a giocare in uno stadio di Serie A – racconta Vannelli – Il Genoa era una squadra ancora imbattuta e fu proprio il Montevarchi a impartirgli la prima sconfitta”. L’emozione dei giocatori rossoblù al momento di scendere in campo era tanta, considerando l’importanza del palcoscenico – oltre 15mila persone presenti per quella che era una partita di Serie C – e soprattutto la forza dell’avversario. “La squadra non arrivò mai in porta, il Genoa aveva il pallino della gara e tutti i fotoreporter erano nei pressi della porta del Montevarchi nell’attesa di scattare la foto del gol. Io ero l’unico ad essermi messo nella parte del Genoa, diciamo ebbi fiuto”.
E poi all’improvviso il lampo di Bencini, che spacca la partita: Genoa 0 – Montevarchi 1. E Mauro scatta la foto. “Fu un momento di incredulità – ricorda – ci volle qualche attimo per tutti prima di realizzare che il Montevarchi aveva segnato, scatenando l’apoteosi. A partita finita ancora qualcuno faceva fatica a credere a quello che era successo. Passai il resto del dopo gara a cercare di difendermi dall’assalto dei giornalisti che volevano in tutti i modi la mia foto. Alla fine detti il rullino all’Ansa: il giorno dopo la mia foto era su tutti i giornali nazionali. Oggi almeno mi sarebbe rimasta la scheda, allora invece ero ancora inesperto e fui costretto a vendere tutto il rotolino, non mi resi neanche conto sul momento di quanto potesse valere. Rimane però la soddisfazione di aver immortalato un’immagine entrata di diritto nella storia calcistica di Montevarchi”. Un momento unico, indimenticabile a cinquant’anni di distanza.