Sono oltre 200 i sacchetti che gli ispettori ambientali di Alia hanno controllato la scorsa notte nel centro storico di Figline per verificare il corretto contenuto dei rifiuti non indifferenziati e la modalità di esposizione dei sacchi negli appositi contenitori. Un monitoraggio che, come spiega l’assessore all’ambiente di Figline e Incisa, Paolo Bianchini, va avanti da diversi mesi con il fine di migliorare il conferimento dei rifiuti.
“Il personale Alia lascia sui sacchetti un ‘Avviso di non conformità’, per specificare all’utente che l’impossibilità di ritiro da parte dell’operatore sta nella presenza di materiale diverso rispetto alla tipologia di rifiuto da raccogliere in quella data, nella presenza di materiale in eccedenza o nell’assenza di contenitore, che ricordo essere marrone per l’inserimento dei sacchetti dell’organico, grigio per l’indifferenziato e giallo per la carta – spiega Bianchini -, con conseguenze negative per il decoro della città. Ieri sera, a causa dell’elevato numero di sacchetti, anche di grosse dimensioni, esposti in maniera scorretta e, quindi, in assenza di contenitori, sono intervenuti gli ispettori ambientali, che hanno controllato oltre 200 sacchetti. Il motivo del loro intervento è duplice: verificare se, effettivamente, il contenuto dei sacchetti fosse rifiuto indifferenziabile e verificare l’utilizzo o meno dei contenitori, condizioni indispensabili per il corretto svolgimento e funzionamento della raccolta porta a porta”.
Non è infatti pensabile secondo l’assessore che il conferimento del rifiuto indifferenziato diventi l’occasione per non smaltire correttamente, suddividendoli, i rifiuti. “Differenziare correttamente, infatti, significa avviare al riciclo i rifiuti – prosegue Bianchini – Considerarli tutti rifiuto indifferenziato, che finisce presso gli inceneritori o le discariche, oltre a creare problemi di tipo ambientale e ad inceppare il corretto meccanismo di raccolta, rischia di far incorrere il trasgressore in sanzioni che di media si attestano intorno agli 80 euro, ma che possono variare da 40 a 480 euro a seconda dell’infrazione accertata”.
“Nel caso specifico – conclude l’assessore all’Ambiente – i controlli non avevano finalità sanzionatoria ma puntavano ad avvertire gli utenti di questi rischi. Su 200 controlli, infatti, sono in 50 le utenze Tari identificate e intimate a riprendere i sacchetti esposti per provvedere alla corretta suddivisione dei materiali da differenziare e, di questi 50, sono solo in 5 ad esser stati effettivamente sanzionati. Invito, quindi, tutti i cittadini, a rispettare le regole di corretta differenziazione e, in caso di dubbi, consultare il libretto consegnato da Alia in occasione della consegna degli appositi kit di raccolta o l’homepage del sito, dove è disponibile la sezione ‘Dove lo butto?’.