Dopo l’annuncio della convocazione dell’unità di crisi per martedì 23 febbraio da parte del consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali, Valerio Fabiani, il presidente della Regione Toscana ha inviato una lettera aperta al neo ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per sollecitare l’urgente ripresa dei lavori riguardo il percorso di reindustrializzazione dello stabilimento Bekaert di Figline.
“La situazione dei lavoratori dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno nel territorio fiorentino, per il quale da tempo è attivo un tavolo di crisi presso il Ministero da Lei presieduto, è infatti ormai insostenibile e richiede che sia dato immediato seguito all’impegno assunto e pubblicamente annunciato dal suo Ministero, convocando una riunione decisiva del tavolo alla presenza di tutti i soggetti interessati” si legge in un passaggio della lettera.
Giani, dopo aver ripercorso brevemente i fatti che hanno colpito la fabbrica dal giugno 2018, spiega come quanto accaduto sia già di conoscenza degli uffici del Ministero, in particolare dell’ufficio Gestione Vertenze del Mise, che fino al cambio di Governo era coordinato dalla Sottosegretaria Alessia Morani. In quella sede sono state discusse con più soggetti, di natura pubblica e privata, alcune possibili soluzioni per la reindustrializzazione del sito. Al contempo si è individuata una più ampia strategia che, mettendo in rete Figline con le acciaierie di Piombino, ricostruirebbe la filiera corta “toscana” dell’acciaio, così ripristinando l’antico rapporto commerciale tra i due siti, fondato sull’approvvigionamento della vergella”.
“Oggi oltre 118 lavoratori sono a un passo dal licenziamento – prosegue Giani – stante la scadenza ormai imminente degli ammortizzatori sociali (8 marzo 2021) e la procedura di licenziamento collettivo unilateralmente avviata da Bekaert, sorda a ogni appello a prorogare gli ammortizzatori ancora disponibili per legge (la cosiddetta “cassa covid”), così da poter lavorare sulla via della reindustrializzazione del sito, altrimenti preclusa. Per iniziativa del territorio toscano, dove si sono attivate le organizzazioni sindacali, la Regione Toscana e la multinazionale Laika Caravans, negli ultimi mesi si sono potuti già ricollocare 60 lavoratori Bekaert, manodopera qualificata per l’azienda leader nella costruzione di camper. Un risultato che rende orgogliosi istituzioni locali e sindacati, uniti dall’idea di trasformare le crisi in opportunità di crescita”.
“Signor Ministro, Le chiedo di recuperare il lavoro avviato e riprendere la regia della reindustrializzazione della fabbrica di Figline, unendo la Sua voce a quella del territorio toscano per una decisa azione nei confronti di Bekaert, affinché la multinazionale proroghi gli ammortizzatori sociali disponibili e si possano cogliere le opportunità ancora oggi esistenti per evitare la devastazione sociale che la dismissione del sito di Figline è in procinto di provocare” conclude la lettera.