Arrivano critiche da parte del consigliere Gian Carlo Vecchi del Gruppo Democratici per la convocazione della seduta di consiglio comunale di Castelfranco Piandiscò durante la sera del lunedì del Perdono a Castelfranco. Un’occasione ritenuta poco consona secondo Vecchi che in una nota riporta come abbia deciso per questo motivo di lasciare i lavori del consiglio, aggiungendo come più volte nei giorni precedenti l’appuntamento abbia discusso della convocazione con il sindaco Enzo Cacioli, ricevendo però “solo scuse e battute. L’ultima l’altra sera in cui mi rassicurava: ‘non ti preoccupare Gian Carlo, si finisce presto e si va tutti a vedere i fuochi'”.
“Il problema non e’ andare a vedere i ‘fochi’ – prosegue Vecchi ma la disorganizzazione e arroganza che passa sopra a ogni cosa, che inventa e impone scadenze, che non ha rispetto dei consiglieri, dei cittadini, ne’ dei volontari e delle associazioni che con difficoltà si sono impegnati a organizzare, anche stasera, le iniziative di questa festa. Il comune, con questi modi di fare, non è più la casa comune dei cittadini, come dovrebbe essere, ma un corpo estraneo che impone solo tasse e divieti. Per questo sono costretto a prendere le distanze da questo modo di amministrare”.
Il consigliere Vecchi poi prosegue nel suo affondo rivolgendo al sindaco alcune domande, chiedendo “se intende continuare a gestire il comune con questo metodo irrispettoso e caotico, senza ascoltare nessuno e senza buon senso; se intende risolvere i conflitti interni al comune, che si traducono in continue lamentele, dimissioni e cambiamenti dei dipendenti comunali e disservizi per i cittadini; e intende affrontare i conflitti di interesse presenti nell’amministrazione comunale, che dividono in cittadini di serie B e cittadini di serie A; se intende esercitare la sua azione secondo principi di efficacia e trasparenza e nel rispetto del programma elettorale, che in gran parte è rimasto da attuare, oppure se intende amministrare solo per accontentare qualcuno. Restando in attesa di un cambiamento nei fatti e nei modi di operare”.