Costantino Ciari lascia la Lega. Il medico valdarnese, da anni attivo sul panorama politico locale, ha deciso di rinunciare alla sua storica militanza nel partito del Carroccio, di cui era membro fin dal 1994. Il dottor Ciari spiega le motivazioni in una nota.
“Dopo 30 anni di militanza comunico che alcuni giorni fa ho inviato, alla email istituzionale, le mie dimissioni dalla LSP – scrive Ciari – Dimissioni da un Movimento che per 30 anni ha accompagnato la mia vita. È una informazione che dovevo a tutti quei cittadini che mi sono stati vicini, che mi hanno supportato e sopportato in tutti questi anni di militanza nella Lega. Anni che ricordo con piacere, anche quelli più difficili, soprattutto i primi quando essere leghista in Toscana non era certamente facile. E ancora meno lo era per uno come me che lavorava in Ospedale dove il PCI, poi PDS e infine PD l’ha sempre fatta da padrone. Non rinnego niente e sono anzi orgoglioso del mio essere stato militante Lega”.
“Questa decisione non è maturata all’improvviso. È dal 2019 che prendo atto di molte cose, troppe, che non condivido. Ma evidentemente non sono il solo se in questi cinque anni la Lega ha perso più di 7.000.000 di voti. La mia prima tessera di militante Lega è del 1994. Sono stato candidato a Sindaco a Figline Valdano nel 1997 con il risultato stratosferico, per allora, del 2,6%; quando in Toscana la Lega Nord di Umberto Bossi prendeva percentuali dello 0 virgola. Sono stato nel 2009 candidato a Sindaco e poi consigliere comunale a Pian di Scò (AR) periodo che ricordo con grande nostalgia ed affetto, anche per i numerosi attestati di stima e simpatia che ancora oggi numerosi cittadini nutrono nei miei confronti e che io ricambio con sincerità. E poi c’è stata la mia candidatura alle Regionali del 2015 col per me strepitoso risultato di essere stato il candidato più votato del Valdarno Aretino e Fiorentino, con oltre 4000 preferenze (anche se non è scattata l’elezione). Ecco voglio dire a tutti questi amici e sostenitori che nulla cambia con tutti voi, essendo le mie perplessità relative alla direzione generale della Segreteria e alla direzione dei vertici regionali”.
“Nella Lega, nella vecchia Lega, si facevano tante riunioni con militanti e sostenitori per ascoltare quelli che erano le priorità e i problemi del territorio – prosegue il medico – E anche i candidati alle elezioni comunali, soprattutto, venivano scelti sul e dal territorio. Oggi tutto è calato dall’alto, anche contro quelle che sono le indicazioni dei militanti del territorio con risultati elettorali deprimenti. Come è successo alle elezioni amministrative di Figline e Incisa Valdarno del 2024: i vertici Regionali e provinciali hanno deciso di appoggiare la candidatura Pittori andando contro la volontà dei consiglieri comunali della Lega (Ciari e Gonnelli) i quali, chiaramente, non si sono ricandidati. E così la Lega ha perso le elezioni: sia perché Pittori non è stato eletto Sindaco sia perché la Lega ha subito una sonora sconfitta passando dal 20% del 2019 all’1,8% e nessun consigliere eletto. Percentuale quella dell’1,8% addirittura inferiore a quella del 1997 che era del 2,6%. Tutto ciò in passato non sarebbe successo sia perché i candidati venivano scelti dal e sul territorio ed anche perché mai e poi mai il partito di Bossi avrebbe sostenuto uno che eletto in consiglio comunale con la Lega poi ne fosse uscito. Si è permesso di dare spazio all’interno della Lega ad opportunisti e cambia casacca, incuranti dei tanti militanti che con dedizione, passione ed onestà ci hanno messo sempre la faccia, il cuore, il tempo e pure il denaro. Soprattutto in momenti difficili. Mentre ora mi sembra che si corra più per un tornaconto che per il bene del partito”.
“Questa LSP non è più la mia Lega”, scrive il dottor Ciari. “Questo non vuol dire essere contro Salvini a prescindere. Però trovo sbagliato lo spostamento all’estrema destra. La Lega NON è mai stata ‘di destra’ ed ancor meno ‘filo estrema dx’, dove invece, pare, voglia traslocare in Europa. Ricordo a me stesso, come si dice, che la Lega, oltre ad essere ‘anticomunista’ nasce ed era antifascista per il semplice fatto che molti dei padri dei suoi militanti erano stati combattenti per la libertà. Già allora la Lega equiparava i regimi comunista e fascista come ha fatto poi l’Europa con la risoluzione del 19.09.2019. Ho considerato la candidatura di Vannacci come l’ennesimo suicidio politico, che nulla ha a che fare con questo partito. E mi dissocio da qualsiasi allusione alla Decima. Mi sono chiesto come io possa parlare di fedeltà e coerenza verso un partito che, a mio avviso, non ha più nulla a che vedere con quello che era. Il mio pensiero – conclude – è che sia arrivato il momento che Salvini si faccia da parte, anche se non so cosa sia rimasto. Al momento mi accontento di farmi da parte io dando le dimissioni. Non è previsto nessun passaggio ad altri partiti. Ma continuerò ad essere attivo nella Sanità locale e Regionale oltre che nella politica locale”.