Un rinnovamento del Memorario per la tratta ferroviaria Firenze – Arezzo. È questa la proposta fatta ai sindaci del Valdarno fiorentino e aretino al termine del tavolo organizzato da Regione Toscana con Rfi, Trenitalia e il comitato dei pendolari per discutere delle criticità sul servizio dei treni che attraversa il nostro territorio.
L’intento sarebbe quello di lanciare un progetto pilota che permetta una revisione degli orari delle corse che passano dal nostro territorio e che di fatto sono fermi al 2007. Obiettivo far entrare ufficialmente in vigore il nuovo Memorario a partire da giugno 2025. Una risoluzione accolta con cauto ottimismo da parte dei rappresentanti dei Comuni valdarnesi che però chiedono che questa riorganizzazione si basi: che i treni dei pendolari non percorrano più la linea lenta e che si tenga effettivamente conto dell’interconnessione tra le corse regionali e quelle dell’Alta Velocità.
“Devo dire che, con cauto ottimismo, per la prima volta l’assessore regionale ha riconosciuto l’enorme gravità della situazione di questa tratta ferroviaria davanti ai rappresentanti di Rfi e Trenitalia – ha commentato la sindaca di San Giovanni Valdarno e presidente della Conferenza dei Sindaci, Valentina Vadi – Ha fatto, poi, una proposta ai sindaci: andare verso una riorganizzazione e ristrutturazione dell’orario della nostra tratta, come progetto pilota. Una sorta di riorganizzazione del Memorario che dal 2007 non viene rinnovato in tutta la Regione Toscana. Ha dato anche tempi cioè la possibilità di portarlo in attuazione da giugno 2025 con due capisaldi importanti: i treni dei pendolari non dovranno andare sulla linea lenta e tener conto della interconnessione tra l’Alta Velocità e quelli dei pendolari. Noi aspettiamo fiduciosi che a questa proposta seguano effettivamente i fatti. È l’ultimo banco di prova che diamo a Regione Toscana perché la situazione non è più tollerabile – conclude la sindaca sangiovannese – L’assessore ci ha anche proposta una bozza di lettera da inviare al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, ai vertici nazionali di Trenitalia e Rfi, perché insieme possiamo andare a Roma a perorare ancora di più con forza questa causa”.
“Noi abbiamo manifestato tutta la criticità di questo sistema, abbiamo convenuto di percorrere questa nuova strada che è un nuovo programma di orari – spiega il sindaco di Figline e Incisa, Valerio Pianigiani – Poi che si possa in seguito interloquire con il Ministero. È una forma sperimentale ma importante che ci vede tutti uniti e speriamo che questa non sia l’ultima chance che diamo a Regione Toscana e Ferrovie per dare risposte serie ai cittadini che quotidianamente sanno a che ora partono ma non sanno a che ora tornano dal lavoro o dalla scuola”.
Chi invece ha ritenuto insoddisfacente il confronto con la cabina di regia è la vicesindaca di Montevarchi, Cristina Bucciarelli. “Siamo stati un’ora e mezzo ad ascoltare le psuedo giustificazioni di Rfi e Trenitalia – ha dichiarato – Questa del Memorario è una ulteriore proposta aleatoria. I treni regionali hanno bisogno di tutela adesso, non a giugno. Per giunta ci sono già degli orari che, se rispettati, funzionano benissimo e permetterebbero ai pendolari di usufruire di un servizio efficiente. Invece, i convogli, sono costretti a fare gli inchini ai treni ad Alta Velocità, che dovrebbero a loro volta dare la precedenza ai treni regionali. Le regole ci sono e gli orari funzionano. Basterebbe farle rispettare. Temiamo che di qui a giugno né sarà rivisto il Memorario, né tantomeno i pendolari avranno ragione delle loro pretese sulla puntualità dei treni. È bene poi precisare – ha concluso Bucciarelli – che qualsiasi revisione dell’orario deve passare attraverso la priorità ai treni regionali, che non si devono inchinare dinanzi all’alta velocità, e al non passaggio dalla linea lenta”.