Si avvicina l’appuntamento con i playout per la Bruschi San Giovanni. Si aprono le danze giovedì 6 aprile a Faenza in casa della E-Work, avversaria di questo primo turno (serie al meglio delle tre partite, chi vince si salva mentre chi perde va al secondo turno e affronta una tra Moncalieri e Lucca). Una sfida che vedrà Licia Schwienbacher fronteggiare la sua ex squadra: la play di San Giovanni ha disputato sei stagioni vestendo la canotta romagnola.
Playout per i quali la Bruschi si sta allenando duramente, come spiega Schwienbacher, “preparandoci anche mentalmente a quello che ci aspetterà in questa partita importante. Soprattutto la prima, che a mio parere darà un indirizzo nella sfida tra le due squadre”.
Dando uno sguardo indietro alla stagione regolare, ritieni che la Bruschi meritasse qualcosa di più dal punto di vista della classifica? “Sicuramente non ci meritavamo l’ultimo posto per i playout. Molte partite siamo arrivate lì lì, in alcune eravamo anche sopra di tanto ma poi ci siamo perse in un bicchier d’acqua sciupando il vantaggio che avevamo guadagnato sudandocelo. Quindi penso che avremmo occupato un posto da squadra che comunque avrebbe dovuto lottare per la categoria, ma ritengo che non ci meritavamo questa posizione in classifica”.
Che avversario è Faenza? “Un avversario veramente tosto, sia da un punto di vista fisico che mentale. Sono una squadra pronta: nella passata stagione abbiamo fatto i playout e quindi sono un gruppo che sa cosa vuol dire, sa quanto contino i primi minuti della gara stessa”.
Data la tua esperienza ai playout con le romagnole lo scorso anno, cosa hai cercato di trasmettere in questi giorni alla squadra, magari alle compagne che ancora non hanno affrontato un appuntamento di questo genere nella massima serie? “Sì ho disputato i playout però sinceramente non mi valuto come una giocatrice completamente esperta. Posso dire che, avendo vissuto l’esperienza, l’unica cosa che ho cercato di dare è un’impronta più aggressiva al lavoro in allenamento, essere sempre sul pezzo sia in attacco che in difesa per prepararci ai corpo a corpo che dovremo contrastare in partita. Come nei playoff, anche nei playout le gare hanno molti più contatti fisici, sale l’intensità. Il coach ha improntato I nostri allenamenti così e su questo ci stiamo preparando per essere pronte sia da un punto di vista fisico che di atteggiamento”.
Faenza per la tua carriera non rappresenta una partita come un’altra: come vivrai questa sfida a livello personale? “Ovviamente non era la mia prima scelta avere loro contro come squadra! Chiaramente spero che San Giovanni si salvi perché questo significherebbe che abbiamo lavorato bene e affrontato le partite nella maniera giusta; dall’altra parte mi auguro che anche loro riescano a raggiungere il loro obiettivo. L’emozione sarà tanta, come lo è stata in campionato, e ancora più intensa però quando scenderemo in campo faremo quello che c’è da fare”.
Hai ricevuto qualche chiamata, messaggio dalle ex compagne in vista di giovedì? “Ne ho sentita una, eravamo insieme qualche anno fa poi lei è tornata a Faenza quando sono andata via io. Non ci sono state punzecchiature, ma siamo state molto dirette: diciamo che questo incrocio ce lo sentivamo però speravamo che non succedesse. Più che altro mi hanno scritto tanti ex tifosi dicendomi che ci vediamo prima del previsto. È così, scendiamo in campo e ognuna farà la sua partita”.