Una donna di Figline è stata denunciata perché non in possesso della documentazione sull’animale raro in suo possesso, un boa constrictor, morto poi in una clinica veterinaria fiorentina. A far scattare il provvedimento sono stati i carabinieri forestali del nucleo Cites di Firenze, i quali hanno dato il via alle indagini dopo che l’esemplare di serpente era stato portato dal veterinario in pessime condizioni di salute.
I militari sono subito risaliti alla proprietaria del rettile che però non ha saputo fornire i documenti – scontrino, certificato di vendita o fattura – che attestassero la legale provenienza dell’animale, acquistato secondo quanto dichiarato dalla donna in una fiera anni prima. Nei confronti della figlinese è scattato il deferimento in quanto deteneva un boa di una razza particolarmente protetta, al contrario di quanto prevede la legge che disciplina i reati relativi all’applicazione in Italia della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via d’estinzione (Cites).