È fissato per stasera nei locali del Cinema Nuovo di Figline (in via Roma, 11) l’incontro pubblico organizzato dal Comune di Figline e Incisa a sostegno dei lavoratori dello stabilimento Bekaert di Figline. Un evento aperto a tutta la cittadinanza, in vista dell’incontro che si terrà il prossimo 24 ottobre presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per continuare a tenere alta l’attenzione sullo stabilimento figlinese dato che il prossimo 31 dicembre per i 220 lavoratori non ancora ricollocati scadrà la cassa integrazione.
Inizio previsto alle ore 21, con l’intervento delle organizzazioni sindacali, la sindaca di Figline e Incisa Giulia Mugnai, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e i capigruppo del Consiglio comunale Umberto Ciucchi (Figline e Incisa in Comune), Lorenzo Naimi (M5S), Laura Orpelli (PD e Sì per Figline e Incisa), Silvio Pittori (Lega Figline e Incisa) e Cristina Simoni (Gruppo consiliare liste civiche per Figline e Incisa Valdarno). Sono stati invitati, inoltre, il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, tutti i sindaci della Città metropolitana di Firenze, incluso il Sindaco Dario Nardella, il prefetto Laura Lega, i sindaci del Valdarno Fiorentino e Aretino, tutti i consiglieri regionali e tutti i consiglieri comunali di Figline e Incisa Valdarno.
“In questi mesi ho incontrato più volte i lavoratori Bekaert e al momento siamo tutti in attesa di risposte sulla reindustrializzazione – spiega Mugnai-, sulla quale non ci sono ancora certezze. Per questo è importante tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e di tutti i livelli istituzionali coinvolti, anche attraverso incontri come quello che si terrà stasera. Inoltre, l’appuntamento, che è aperto a tutti, è funzionale a lanciare un messaggio, in vista del tavolo ministeriale che si terrà a Roma il 24 ottobre, e cioè prorogare la cassa integrazione per i lavoratori e, parallelamente, continuare a lavorare in maniera costante per trovare investitori che possano investire sullo stabilimento figlinese. La nostra battaglia, quindi, continua ad essere quella di mantenere il sito industriale attivo sul territorio del Valdarno, già duramente colpito dalla crisi economica. È l’unico modo per tutelare i lavoratori e le loro competenze, ma soprattutto per mantenere attivi sul territorio posti di lavoro”.