Un incontro tra le parti per fare il punto sul futuro dello stabilimento Bekaert e della sua chiusura prevista per il prossimo 31 dicembre. Si è riunito questa mattina il tavolo di crisi convocato dalla Regione Toscana per discutere della vertenza della fabbrica figlinese, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti delle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm insieme alla sindaca di Figline E Incisa, Giulia Mugnai.
“L’incontro di oggi è servito per parlare di strumenti di formazione e incentivi per la ricollocazione dei lavoratori – ha commentato Mugnai -. L’obiettivo comune resta però la reindustrializzazione dell’area, per la quale la Regione Toscana ha intenzione di adottare misure straordinarie che ne agevolino il prima possibile l’attuazione. Evitare la dismissione di quel sito produttivo resta quindi la priorità, anche a tutela di quei lavoratori dell’indotto che ieri abbiamo ascoltato in Consiglio comunale”.
Nell’ultima seduta, infatti, l’assemblea di Figline e Incisa ha approvato all’unanimità una mozione presentata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale riguardante la richiesta di cassa integrazione anche per i lavoratori dell’indotto. La normativa stabilisce infatti che, qualora l’appaltatore richiede l’attivazione della cassa integrazione, questa spetta anche ai lavoratori delle ditte appaltanti. Un diritto dal quale, però, i lavoratori dell’indotto Bekaert – che si occupano di mensa, portineria e pulizie – sono rimasti esclusi in quanto la multinazionale belga ha interrotto i contratti con le ditte appaltatrici. Con questa mozione il Consiglio comunale chiede alla sindaca Mugnai di farsi promotrice “della richiesta di reinserire per questi lavoratori la possibilità di avere la cassa integrazione straordinaria al pari degli altri lavoratori Bekaert”.