Nei giorni scorsi aveva scritto una lettera per esprimere solidarietà ai lavoratori Bekaert licenziati. Da un gruppo di questi ha ricevuto l’invito per un incontro a cui ha voluto essere fortemente presente ed è per questo motivo che stamattina il vescovo di Fiesole Mario Meini si è presentato di fronte ai cancelli della fabbrica di via Petrarca a Figline. “Voglio esprimere la mia vicinanza alle famiglie e alle persone che hanno perso il lavoro, è questo prima di tutto il significato della mia presenza – ha dichiarato il vescovo – Un gesto anche di attenzione nei confronti del territorio che si sta impoverendo: oltre cento persone che rimangono senza lavoro hanno un impatto grande e si sommano a tutte quelle piccole imprese o a livello familiare che stanno affrontando un difficile momento di crisi. Non sono un’autorità politica o un imprenditore, ma rivolgo un appello a chi può affinché il territorio non venga dimenticato, bensì tenuto in considerazione e valorizzato in modo da poter tornare nuovamente a guardare al futuro”.
Un gesto molto apprezzato quello del vescovo da parte dei lavoratori, che però hanno ribadito tutta la propria amarezza per come si è conclusa la vertenza. “Continueremo a lottare, anche se la nostra fabbrica ormai non ce la renderà più nessuno purtroppo – ha commentato uno di loro, Marcello Gostinelli – Nonostante tutto voglio ancora avere fiducia nelle istituzioni: la speranza è che i sindaci del Valdarno, Città Metropolitana, Regione e anche il Governo si impegnino per creare un bacino di lavoratori Bekaert, e non solo visto che il territorio soffre per diversi settori occupazionali, per cercare di ricollocarli nelle aziende in zona, grazie agli incentivi che abbiamo raggiunto al Ministero. C’è ancora modo per darci una mano”.