Non arrivano buone notizie dal tavolo d’incontro di questa mattina fra le istituzioni, i sindacati e i rappresentanti della dirigenza Bekaert: l’azienda ha ribadito l’irrevocabilità della chiusura dello stabilimento. Secondo quanto emerso dal confronto con l’azienda la cessazione dell’attività avverrà entro 75 giorni.
“Abbiamo incontrato l’azienda, che si è mostrata decisa ad andare avanti con la chiusura e con i licenziamenti – ha dichiarato la sindaca Mugnai -. La Bekaert non ha accettato nessuna possibile interruzione delle procedure, dimostrando una mancanza assoluta di comprensione della gravità della situazione e di disponibilità al dialogo. Lunedì incontreremo il Presidente della Regione e martedì saremo nuovamente al Ministero per lo Sviluppo Economico, dove rappresenteremo ancora una volta la volontà di garantire il più possibile i 318 lavoratori di questo stabilimento”.
Una situazione che ha scatenato la rabbia e lo sconcerto dei dipendenti Bekaert che hanno indetto lo stato di assemblea permanente con sciopero all’interno del sito. Previsti per lunedì pomeriggio un confronto tra i sindacati e Regione e martedì con il Ministero dello Sviluppo Economico dove saranno chiariti gli scenari della situazione.
“Tra i lavoratori ci sono rabbia e delusione ma non rassegnazione. Siamo di fronte a un nuovo caso Embraco: questa scelta aziendale è dettata dalla logica della delocalizzazione, chiudono per produrre in paesi dove costa meno farlo – ha detto Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze – Chiedo a tutti di stringersi intorno ai 318 lavoratori, la mobilitazione sarà intensa. Al tavolo ministeriale siamo pronti a discutere della vertenza a 360 gradi, ma partendo dal ritiro della procedura. Non si può trattare con la pistola della chiusura e dei licenziamenti puntata alla tempia”.
Intanto i sindaci dei Comuni del Valdarno aretino e fiorentino presenti all’incontro si sono riuniti nella sede del municipio di Figline e Incisa per decidere i passi da fare nei prossimi giorni.