Non ha avuto un esito positivo per il futuro dello stabilimento Bekaert di Figline che si è svolto questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Nessuno spiraglio per possibili trattative, nonostante le piccole aperture paventate ieri durante l’incontro nella sede di Confindustria: i rappresentanti dell’azienda belga hanno dichiarato che il procedimento di chiusura per la fabbrica valdarnese non verrà ritirato.
Niente da fare, dunque, il licenziamento dei 318 dipendenti rimane come annunciato da Bekaert il 22 giugno scorso. Al tavolo dell’incontro con i dirigenti dell’azienda erano presenti il Ministro Luigi Di Maio, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, la sindaca di Figline e Incisa Giulia Mugnai, i sindacati ed i deputati Maurizio D’Ettore (Forza Italia), David Ermini (PD), Stefano Mugnai (Forza Italia) e Gloria Vizzini (M5S).
“Purtroppo è ancora fortemente negativo l’incontro al Ministero perchè, questa volta, l’azienda c’era ma abbiamo trovato un muro davanti a noi – ha commentato Mugnai – La Bekaert continua a sostenere la mancata volontà di ritirare i licenziamenti: una condizione che, per noi, continua a essere fondamentale, nell’ottica di poter trovare delle soluzioni future e garantire la tutela dei 318 dipendenti dello stabilimento di Figline. Importantissima, invece, la presenza del Ministro Di Maio, che ha dato un segno chiaro della rilevanza della questione a livello nazionale. Da parte nostra continuiamo a richiedere, con forza, il ritiro della procedura di licenziamento, anche perché l’azienda si dice disponibile a trovare delle soluzioni. Certo, i 61 giorni rimasti al termine della procedura non sono sufficienti, quindi continuiamo la battaglia per chiedere il ritiro dei licenziamenti in tutte le sedi e con tutte le modalità possibili”