Arpat analizzerà le acque dei pozzi privati posti in prossimità della discarica di Podere Rota e della vicina SP7 nei Comuni di Terranuova Bracciolini e San Giovanni Valdarno. A riportare la notizia è il Comitato Vittime di Podere Rota e da Catia Naldini, in rappresentanza dell’osservatorio.
Come si legge in una nota, “apprendiamo con soddisfazione la nota dell’agenzia Arpat di Arezzo con cui invita tutti coloro che possiedono un pozzo in prossimità della discarica di Podere Rota e della vicina strada provinciale entro un raggio di almeno un chilometro, a mettersi in contatto con il personale Arpat al numero verde 800 800 400 dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00 dal lunedì al giovedì, dando la propria disponibilità ad aderire alla campagna di monitoraggio ambientale delle acque dei pozzi privati. Si tratta di un’indagine ambientale, completamente gratuita per chi ne prenderà parte, tesa ad approfondire alcune problematiche ambientali, ed avere un quadro puntuale della qualità delle acque sotterranee nell’area interessata”.
“Come rappresentante dei cittadini nell’Osservatorio e come Comitato Vittime di Podere Rota – prosegue la nota – ringraziamo gli Enti regionali preposti e soprattutto l’agenzia Arpat di Arezzo nella persona della direttrice Cecilia Scarpi per essersi subito attivata a preparare il piano di controllo ed invitiamo tutti i proprietari dei pozzi a partecipare a questa campagna di controllo e monitoraggio. Ora più che mai siamo consapevoli di quanto sia stato determinante in questi lunghi anni il nostro costante lavoro di ascolto di studio di denuncia e di confronto con i cittadini , con le autorità e soprattutto con gli Enti di controllo”.
“Come ‘Comitato Vittime di Podere Rota’ Ci siamo trovati spesso soli, abbandonati dalle istituzioni e dalle forze politiche che hanno gestito il nostro territorio ma non ci siamo mai fermati in tutti questi anni, consapevoli dell’entità dei problemi e del nostro ruolo determinante nei confronti dei cittadini, degli enti e delle amministrazioni”. “Con il nostro assiduo lavoro e col nostro impegno – afferma Catia Naldini – abbiamo sempre aperto la strada al lavoro degli altri, affinchè si tutelassero salute e ambiente, ne siamo orgogliosi, ma non ci basta! Personalmente ho retto un gran peso sulle mie spalle, anche quando non mi reggevano più, oltre alla mia determinazione mi ha dato forza il sostegno straordinario della gente e la consapevolezza di essere rimasta, insieme a quei pochi colleghi del Comitato (che sono riusciti a seguire tutte le vicende di Podere Rota), un testimone importante, la memoria storica di questa complessa realtà, un archivio vivente ove attingere ogni tipo di informazione dai procedimenti, ai report, dai passaggi di ruolo a quelli di responsabilità tecniche e politiche, un filo conduttore con tutti gli attori in campo. Come comitato ci auguriamo di avere ancora la forza per poter continuare a stare sul pezzo fino a che di questa discarica rimarrà solo il ricordo”.
“Con la nostra esperienza vogliamo lasciare un esempio di coesione e impegno ai nostri giovani e soprattutto lasciargli un ambiente migliore. Con la certezza che la nostra perseveranza ed il duro lavoro consentiranno, nonostante i giochi di prestigio dei nostri amministratori, di fare piena luce sulle tante, troppe, responsabilità di chi in questi anni ha permesso un vero e proprio disastro ambientale nel nostro Valdarno” conclude la nota.