“La diocesi di Fiesole gli è riconoscente e lo affida al Signore con profonda gratitudine”. È con queste parole piene di commozione che il vescovo di Fiesole Stefano Manetti rende omaggio a monsignor Luciano Giovannetti, suo predecessore dal 1981 al 2010, scomparso nella giornata di ieri.
“Al vespro dello stesso giorno in cui, nel 1944, bambino di 10 anni, dopo aver servito la Messa al suo parroco, don Alcide Lazzeri, vide la sua uccisione ad opera dei nazisti nel massacro di Civitella in Val di Chiana, dove era nato il 26 luglio 1934 – prosegue l’intervento di Manetti – Ordinato prete nella sua Arezzo il 15 giugno 1957 dal vescovo Emanuele Mignone, nel 1963 a soli 29 anni, venne nominato rettore del seminario di Arezzo dove rimase fino al 1978 quando papa Paolo VI lo nominò vescovo di Zaba e ausiliare del vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Consacrato vescovo l’8 aprile 1978, da mons. Telesforo Giovanni Cioli, dopo aver svolto il suo ministero a Cortona, il papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Fiesole il 27 maggio 1981”.
È stato segretario della Conferenza Episcopale Toscana “ed ha aiutato i cristiani di Terra santa e del Medio Oriente dando vita alla Fondazione Giovanni Paolo II. Nei quasi trent’anni del suo ministero episcopale nella diocesi di Fiesole si è dedicato alla formazione del clero e dei laici secondo lo spirito del Concilio Vaticano II, promuovendo la ministerialità e la corresponsabilità nel Popolo di Dio, riconoscendo e accogliendo i carismi che lo Spirito suscitava, con particolare attenzione alla evangelizzazione e alla carità. Instancabile Pastore ha servito la Chiesa a lui affidata con dedizione assoluta. La memoria e l’affetto ancor vivi nei sacerdoti e nei fedeli testimoniano l’amore che ha animato il suo ministero. La diocesi di Fiesole gli è riconoscente e lo affida al Signore con profonda gratitudine”.
(Foto: Luciano Giovannetti)