La Corte d’appello di Firenze ha prosciolto per prescrizione l’ex maresciallo dei carabinieri Nello Fasciolo dall’accusa di omissione di atti d’ufficio, così derubricata l’originaria e più grave imputazione di corruzione. In primo grado, nell’ottobre 2018, l’ex militare che prestava servizio nella compagnia dell’Arma di Figline Valdarno, era stato condannato a sei anni di reclusione per corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio e rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio e interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
La sentenza aveva inoltre dichiarato estinto il rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione e, quindi, con l’Arma. Tra le accuse contestate a Fasciolo, difeso dall’avvocato Federico Bagattini, quella di aver favorito un imprenditore amico ottenendo in cambio vari favori, tra cui un cellulare e la possibilità di usare la sua Porsche. Da questo procedimento era partita anche un’altra inchiesta per peculato il cui processo è tuttora pendente in Cassazione: in primo grado Fasciolo, accusato di essersi appropriato tra febbraio e giugno 2016 di oltre 4.500 euro facendo prelievi con il bancomat di una donna della quale era stato nominato amministratore di sostegno, era stato condannato a 5 anni ridotti a 3 anni e 8 mesi in appello.